Non erano nemmeno i suoi i campi di grano e granturco che fingeva di coltivare . Così, un coltivatore cinquantasettenne del Pesarese ha incassato nel tempo oltre 100 mila euro di finanziamenti comunitari per aiuti all'agricoltura, ai quali non aveva diritto.
Per il fisco l'uomo era povero, ma aveva compilato denunce annuali di registrazione di fondi rustici, dichiarazioni di comodato verbale gratuito e dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà, tutte false. Simulava il possesso di terreni seminativi di proprietà di altri agricoltori, all'oscuro di tutto, per ingannare i funzionari dell'Agea, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura.
A scoprire la truffa è stato il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Pesaro. Le indagini, che riguardano un arco di tempo compreso fra il 2002 e il 2009, sono partite da una denuncia per occupazione abusiva di terreni.
Denunciato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica, l'agricoltore rischia una condanna fino a sei anni di reclusione e una sanzione pecuniaria pari all'importo del finanziamento comunitario che ha percepito.
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