Il gioco d’azzardo spesso si trasforma in malattia o meglio, in patologia e, come tutte le devianze dell’uomo essa porta a sbagliare. A Pescara, si è giunti a toccare il fondo, una madre, faceva prostituire la figlia dodicenne per andare a giocare al Bingo. Una accusa pesante, e, ai polsi della donna, 45 anni, sono scattate le manette, così come sono stati tratti in arresto anche due clienti della ragazzina, un uomo di 92 anni e un diciottenne affetto da ritardo mentale.
Sembra che la bambina “è cresciuta in una famiglia difficile, con problemi economici, costretta ad espedienti per andare avanti, considerato che il padre è lontano”.
Attualmente la donna si trova ristretta in carcere con la pesante accusa di prostituzione minorile mentre i clienti, sono ai domiciliari, si tratterebbe con certezza del 92enne, vicino di casa della donna, e un diciottenne di Montesilvano, affetto da disturbi comportamentali e ritardo cognitivo, assistito dai servizi sociali. Per entrambi l’accusa è di atti sessuali con persona minore di anni 14.