Avete presente quelle ricette semplicissime che vi entrano nel cuore e non vi lasciano più? Succede di solito quando ci si trova a pranzo o a cena a casa di persone che fanno della cucina e della buona tavola la propria vita e che sanno preparare piatti strepitosi senza che neanche sappiate quando abbiano avuto il tempo per farli. Nel caso specifico oggi vi parlo della mamma della mia dolce metà, che credo di poter affermare, in assoluta serenità, di averla vista poche volte in cucina, eppure il pranzo “alla mezza” (come dicono in Piemonte, che non ricordo mai se voglia dire a mezzogiorno o a mezzogiorno e mezzo) è in tavola puntuale, dall’antipasto al dolce. E che pranzo! Da lei ho imparato molto in fatto di cucina ed è stato il mio stimolo per migliorare. A casa sua ho conosciuto ingredienti di cui non conoscevo neanche l’esistenza e ho capito che la cucina era un territorio un po’ più ampio rispetto al mio piccolo mondo fatto di pochi ingredienti. Queste pesche le ho assaggiate oramai un po’ di anni fa e il loro sapore, complice forse l’aria buona e la stagione estiva, mi hanno sempre lasciato incantata per la loro semplicità, accostamento di sapore e morbidezza. Sono semplici e veloci da preparare e non appesantiscono anche dopo un pranzo impegnativo. Sono tipiche del Piemonte, la mia (quasi) terra d’adozione, da cui non finisco mai d’imparare.
Oggi abbiamo un motivo in più per festeggiare il Piemonte che, con Langhe-Roero e Monferrato, entra a far parte del 50° sito mondiale ad essere patrimonio dell’Umanità. Il nuovo sito dell’Unesco coinvolge 29 comuni nelle provincie di Cuneo, Asti e Alessandria dalla Langa del Barolo, a Grinzane Cavour, alle colline del Barbaresco, insieme a Nizza Monferrato e Canelli. Il si definitivo è arrivato il 22 giugno dal Qatar, dove questo territorio è stato definito: “un esempio eccezionale di paesaggio culturale inteso come prodotto nel tempo dell’interazione tra uomo e natura, plasmato dalla continuità di una tradizione antica finalizzata a una produzione vinicola di eccellenza“. Basta andare nelle Langhe, ma in Piemonte più in generale, per comprendere a fondo queste parole e per rimanere sorpresi dall’emozionante attenzione e cultura per il buon cibo, che hanno portato questa regione ad essere un motore contagioso per l’Italia per la valorizzazione dei nostri prodotti.
INGREDIENTI:
5 PESCHE A POLPA GIALLA O ROSSA (meglio quelle da cui si estrae facilmente il nocciolo)
100 GR DI AMARETTI SBRICIOLATI
1 ALBUME
60 GR DI CACAO
MEZZO BICCHIERE DI COINTREAU O GRAND MARNIER
2 CUCCHIAI DI ZUCCHERO
MEZZO BICCHIERE DI VINO BIANCO (per me passito)
PROCEDIMENTO:
Si tagliano le pesche a metà e si estrae il nocciolo. Si allarga, con l’aiuto di uno scavino, il foro lasciato alle pesche,
togliendo un po’ di polpa (che terremo da parte).
Si mettono gli amaretti sbriciolati in una ciotola insieme al cacao,all’albume,
allo zucchero e al liquore, unendo la polpa avanzata. Si riempiono le pesche con il composto e si posizionano
in una padella antiaderente, nella quale abbiamo messo il vino, una vicina all’altra, in modo che stiano piuttosto strette
e che non si capovolgano. Si accende il fuoco, a fiamma non troppo alta e si chiude con un coperchio.
Saranno pronte in circa 15 minuti. Vanno gustate fredde da frigorifero.