Peter Gabriel in concerto, di Marco Pessina
Creato il 24 novembre 2014 da Athos56
Peter Gabriel - Live at Unipol Arena - Casalecchio di Reno (BO) - 21/11/2014di Marco PessinaVedere il grande "vecchio" Peter Gabrieloggi, dà ancora le stesse emozioni di un tempo. Si potrebbe concentrare tutto in questa frase. L'ex frontman dei Genesis, forte di una carriera solista luminosa che dura da quasi quarant'anni, ha ancora molto da dire e da dare al vasto pubblico, che anche questa volta lo premia affollando il palazzetto felsineo in parecchie migliaia di unità. BACK TO FRONTé lo spettacolo che sancisce il venticinquesimo anniversario del tour di SO. L'artista britannico lo riporta alla luce proprio con i "vecchi" compagni di viaggio di un tempo: TONY LEVIN, DAVID RHODES, DAVID SANCIOUS e MANU KATCHE', che nei rispettivi ruoli costituiscono di fatto una super band. E si avvale per l'occasione delle due bravissime svedesi JENNIE ABRAHAMSON e LINNEA OLSON, che considerare semplici coriste risulta eufemistico. Passate di poco le 21 e con ancora le luci accese, PETER sale sul palcoscenico e in un discreto italiano presenta lo show dicendoci che sarà diviso in tre parti, la prima delle quali semi acustica. DADDY LONG LEGS è il pezzo che apre il concerto quasi in sordina. Con COME TALK TO ME la band è al completo e subito dopo SHOCK THE MONKEY alza i ritmi, con il pubblico che comincia ad assecondare con battiti di mani, che si ripeteranno varie volte durante la serata. GABRIEL va spedito in un concerto che sarà senza soluzione di continuità fino alla fine. La voce, più roca di un tempo, è forse ancora più accattivante e sale ancora quanto basta. FAMILY SNAPSHOT dà sempre un brivido quando la si riascolta. E' inutile sottolineare gli effetti speciali e i giochi di luce con la band proiettata sullo sfondo, conosciamo tutti la genialità di PETER, che alterna danze con RHODES e LEVIN alle tastiere, in un turbinio coinvolgente. DIGGING IN THE DIRT è un gioco di luci bellissimo. SECRET WORLDe la bellissima THE FAMILY AND THE FISHING NET contribuiscono ad alzare ulteriormente di tono un concerto che resterà impresso nella memoria di molti. In NO SELF CONTROL il vecchio istrione abbozza passi di danza, anche se il fisico non è più asciutto come un tempo. Inutile sottolineare l'entusiasmo che scatena la successiva SOLSBURY HILL per poi ritornare a temi più soft con la successiva WHY DON'T YOU SHOW YOURSELF. E piano piano ci avviciniamo al momento in cui viene riproposto SO. Una fantastica cascata di rosso accompagna RED RAIN, seguita da SLEDGEHAMMER, che semmai ce ne fosse bisogno, aumenta l'adrenalina in platea. DON'T GIVE UP, cantata insieme a JEANNIE ABRAHAMSON, ci riporta a momenti intimi. Il pezzo si avvalse nella registrazione dell'album, della voce di KATE BUSH. La giovane svedese regge bene l'urto. THAT VOICE AGAIN e la stupenda MERCY STREET, che GABRIEL canta sdraiato a terra, regala ancora emozioni. Coinvolgente il tam tam ritmato di BIG TIME. Seguono nell'ordine: WE DO WHAT WE'RE TOLD e THIS IS THE PICTURE. Fantastica esecuzione subito dopo di IN YOUR EYES, con il pubblico che canta il ritornello. La band riceve i meritati applausi finali, ma sappiamo che ci sarò dell'altro. Un paio di minuti e si riparte con THE TOWER THAT AT PEOPLE. Non si può andare via senza aver ascoltato la splendida BIKO, che GABRIEL presenta citando gli studenti messicani assassinati dal potere, ed esortando i più giovani a ribellarsi contro qualsiasi forma di soprusi e mancanza di diritti in qualsiasi parte del pianeta. Ovviamente la dedica a STEPHEN BIKO, eroe del APARTHIED SUDAFRICANO di triste memoria. Ora possiamo andarcene a malincuore vecchio istrione, ci hai regalato ancora una volta un fantastico concerto. Sono passate più di due ore e non ce ne siamo quasi accorti. Grazie di tutto vecchio PETER.
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