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Philippe e le “Taekwondo”

Creato il 09 marzo 2013 da Federbernardini53 @FedeBernardini

Philippe e le “Taekwondo”

Si chiama Geerish, ma tutti lo chiamano (chissa perché?) Philippe. All’epoca del gruppo dei giovani pongisti di cui faceva parte, aveva forse meno di 12 anni. D’origine Hindi, figlio di papà Ompracash e di una bella mamma. Geerish ha due sorelle, Manista, 22 anni, e Yashmita, la più piccola, di 10 anni, ambedue stupende.

”Philippe” ha una autentica, naturale predisposizione per lo sport in generale. Prima di averlo tra i migliori allievi al tavolo di ping-pong, ricordo di averlo notato sul campo da football, perché era l’unico a non inseguire, come fa la massa dei ragazzini della sua età, tutti insieme dietro il pallone, ma cercava sempre di smarcarsi, ricevere e, sempre con la testa alta, guardare per cercare e trovare il passaggio giusto ad un compagno libero. Direi un ottimo potenziale numero 10. A quell’età tutti vogliono fare goal. Lui no, costruisce il gioco di squadra e mette gli altri nelle condizioni di segnare.

Era un autentico spettacolo vedere questo giovanissimo giocare, non di testa, ma con la testa.

Nella pallavolo, indubbiamente, la rotazione dei giocatori sul campo ha sempre messo Philippe in grande difficoltà sotto rete. La sua mini-statura non gli consente d’effettuare alcun “muro”. Ma, chiamando dietro di sé chi aveva qualche centimetro in più, riusciva a mantenere con dignità anche il triplice spostamento davanti alla rete.

Nelle risposte alle battute aveva un colpo micidiale, con botta secca a pugni chiusi e nocche verso il basso che non lascia scampo.

Un giorno, qualcuno degli allievi mi chiese: “Domenica vieni a vedere Philippe che dà il saggio di Taekwondo per diventare cintura blu?”

Risposi subito di sì, ma del Taekwondo non conoscevo assolutamente niente.

Decisi di informarmi, ma acquisendo solo delle vaghe nozioni del tipo…è simile al Judo… al Karate… al Kung Fu… è di difesa e non d’attacco, ecc.

A Triolet, il villaggio di Mauritius più grande dopo le città, c’è una vera e propria palestra di Taekwondo. E’frequentata da giovanissimi di circa 6 anni, fino agli anziani di oltre i 40 (presumo). Ci sono tre istruttori ed un maestro che solo a vederlo fa spettacolo, per la rapidità dei suoi movimenti, quasi una danza.

Ma ero andato per Philippe e quindi con la “camera” del mio cellulare e la vecchia Yashica, mi posizionai in modo da poter fissare delle immagini che potessero documentare “Philippe Taekwondo”.

E fu ancora una sorpresa.

Questo sport è veramente faticoso, soprattutto nella sua preparazione. Gli esercizi sono fatti ad un ritmo elevato e sono molti gli allievi che, se non osservati dagli istruttori, si risparmiano qualche flessione.

Philippe no. Piccolo di statura, ma grande nell’impegno, e con quel suo sorriso aperto che disarma chiunque. Anche senza…combattere, lui s’impegna sempre.

Ritornato a casa, ero curioso di vedere il risultato del mio “lavoro”. Mi feci stampare con urgenza le foto della Yashica e in poche ore preparai un album ricordo, che volevo regalare proprio al protagonista di questa storia… “Philippe Taekwondo”.

Il giovane è forte nello sport ma timido di carattere e persino nel dire… “merci”. E’ vero che i Mauriziani non te lo dicono quasi mai, ma lui si vedeva chiaramente che era contento di ricevere, per la prima volta, un “servizio fotografico” con Philippe unico protagonista e non riusciva ad esprimere altro che il suo gran bel sorriso.

Poi ci sono stati i ringraziamenti di Ompracash e anche Philippe ha acquisito una fiducia nei miei confronti completamente diversa.

Entrato a “far parte” della sua famiglia, ho invitato Philippe ad apprendere il gioco del bigliardo. Poche nozioni, perché il giovane cattura tutto al volo e lo mette immediatamente in atto con una precisione che gli invidio.

A questo punto so bene quale domanda vorreste fare: “E la scuola?”

Sicuramente non ha la vocazione dello studio.

A Mauritius è praticamente impossibile eccellere nello studio, perché non c’è una continuità nell’insegnamento e conseguentemente nell’apprendimento a causa delle innumerevoli festività che, dolosamente, spezzano l’attività scolastica.

Comunque Philippe va avanti e presto terminerà il college, la nostra scuola superiore. Parla, scrive e comprende bene il francese, l’inglese e, ovviamente, l’hindi.

La sua storia non finisce, ma comicia qui, perché sono sicuro che il giovane Geerish/Philippe ha il temperamento giusto per portare a Mauritius una medaglia olimpica.

Gliel’ho detto.

E lui mi ha risposto: “Je le ferai pour Vous, monsieur Alberto, parce que les vieux sont mes meilleurs amis! “

Geerish, anzi Philippe Taekwondo, ti dico grazie subito, perché non vorrei dimenticarmene… dopo, ma devi avere successo non per me, ma per tuo padre, che ti vuole molto bene, anche se non sempre i padri riescono a comunicare correttamente i loro sentimenti ai figli.

Le Olimpiadi sono passate. Philippe non c’era…  e non è passato nemmeno a scuola perché si è distratto molto con…Face Book… ma questa è un’altra storia.

Philippe, ricordati che mi hai promesso una medaglia, c’è tempo ancora per i prossimi Giochi, poi…non si gioca più!

Alberto Nacci

Illustrazione tratta da Google immagini.



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