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Philo-Atlas. Vie di fuga

Creato il 27 gennaio 2012 da Prospettivainternazionale
In Leggere il tempo nello spazio - Saggi di storia e geopolitica - Karl Schlögel mostra al lettore veri e propri esercizi di narrazione storica in cui il rapporto di preminenza tra tempo e spazio, un rapporto che nel  metodo storiografico è tradizionalmente sbilanciato a favore del primo termine, viene ribaltato. In alcun casi, come nel saggio che qui propongo, il lettore si trova immerso in una sorta di fisiognomica degli oggetti che trasforma questi ultimi da mere cose inanimate sopravvissute ad un periodo trascorso, in depositari della memoria e testimoni eloquenti degli avvenimenti del XX secolo. Oggi, nel Giorno della memoria, desidero condividere uno di questi preziosi saggi.
Philo-Atlas. Vie di fuga
di Karl Schlögel 
Per Walter Laqueur che nel novembre del 1938 fuggì sulla Gerusalemme del Lloyd Triestino.

Philo-Atlas. Vie di fuga

Distanze da Berlino in chilometri illustrate nel Philo-Atlas. Handbuch für die jüdische Auswanderung

Nel 1938 a Berlino venne pubblicato il Philo-Atlas : Handbuch für die jüdische Auswanderung [Filo-Atlante. Manuale per l'emigrazione degli ebrei]. Per questo atlante, notevole e unico nel suo genere, vale lo stesso discorso di molte carte geografiche: quando uscì era già superato. La cartina politica riporta ancora la Cecoslovacchia che nel corso del 1938 scomparirà dalla scena. Non era un dettaglio trascurabile per gli utenti del manuale che volevano informarsi sulle vie di fuga dalla Germania hitleriana. La Cecoslovacchia, che aveva rappresentato un così importante riparo per profughi e viaggiatori in transito dalla Germania, non esisteva più. Sugli scopi del manuale scriveva l'autore:
Il Philo-Atlas - allo stesso tempo opera di consultazione, carta geografica e raccolta di tabelle - è un dizionario ebraico specializzato, spiccatamente legato ai tempi attuali, della collana dei Philo-Lexica. I movimenti migratori ebraici dei nostri giorni hanno completamente trasformato la vita degli ebrei e hanno allargato di molto la sfera d'azione dell'assistenza sociale ebraica. Il singolo ebreo si trova di fronte a compiti e decisioni che richiedono una mole di conoscenze sia generali sia specificamente ebraiche. Il Philo-Atlas vorrebbe aiutare a trovare una risposta alle innumerevoli nuove domande. Ambisce a essere un prontuario per gli emigranti, una guida per gli immigrati e un anello di congiunzione tra gli emigrati e le persone rimaste.
A un primo sguardo quelle del manuale, ordinate alfabeticamente, sembrano voci qualsiasi, tanto che potrebbero essere contenute anche in altre opere di consultazione. Per esempio vi si trovano parole chiave come auto, norme d'ingresso, ferrovia, aeroplano, geografia, porto, capitale, industria, vita ebraica, cartina, clima, agricoltura, diritto, circolazione, economia. Ma presto diventa chiaro che tutte le definizioni che si possono reperire nelle solite informazioni di viaggio assumono tutt'altro significato dal punto di vista dell'emigrante. Proprio nell'articolo dedicato all'emigrazione, Aunswanderung, l'ottica è subito evidente. Vi si scrive:
Emigrazione significa di norma un cambiamento radicale di tutte le circostanze usuali: in genere nel paese d'immigrazione il clima, l'ambientazione, la lingua e i costumi, le prospettive professionali e le condizioni politiche sono totalmente diversi da ciò cui si è abituati, anche spostandosi all'interno dell'Europa. Perciò l'emigrazione pone sfide immani per la capacità di adattamento fisico, mentale e psicologico; ne sono pienamente all'altezza per lo più soltanto individui giovani.
Da tale prospettiva tutto acquisisce un altro senso. Le disposizioni per l'ingresso non sono una mera procedura burocratica fastidiosa, bensì formalità da cui dipende la sopravvivenza. Rispetto ai tempi di pace durante i quali  ci si preoccupa dell'organizzazione delle vacanze, il funzionamento delle ferrovie e dei collegamenti navali, così come la raggiungibilità delle città portuali, segnalano se è possibile fuggire in tempo dal raggio di azione delle autorità nazionalsocialiste oppure no. I ragguagli sulle capitali non servono a istruire il turista, bensì a trasmettere quegli indirizzi dove si servono i documenti necessari alla sopravvivenza, visti, affidavit, permessi di transito. Le informazioni sulle industrie sviluppate in ciascuno dei paesi non servono, come succede di solito, ad avviare rapporti di affari, bensì ad indicare dove possono trovare lavoro gli abitanti dell'Europa  centrale con le loro specifiche qualifiche professionali. Si tratta dunque di un compendio dell'imprescindibile. Sotto la lettera A troviamo le voci: cessione (Abtretung), affidavit (Affidavit), acclimatazione (Akklimatisierung), ufficiale sanitario (Amtsarzt), obbligo per conto terzi (Anbietungspflicht), registrazione, permesso di lavoro concesso dalla polizia, permesso di soggiorno, uffici di consulenza per l'emigrazione, estradizione, emigrazione, espulsione. E' un alfabeto dell'urgenza che traccia una nuova topografia. A fronte della regolamentazione via via più costrittiva in Germania tratta il tema di dove trovare il miglior rifugio.
Sotto "Uffici pubblici di consulenza per l'emigrazione" troviamo come indirizzi importanti: Berlino W 9, Linkstr. 15, I; Brema, Dechanastr. 15, II; Breslavia, Friedrichstr. 3, I; Dresda A, I, Schloßstr. 1; Francoforte sul Meno, Braubachstr. 27, I; Amburgo 36, Kaiser-Wilhelm-Str. 110; Karlsrhue, Karlstr. 38; Colonia, Ubierring 25; Königsberg, Prinzenstr. 5; Lipsia N 22, Friedrich-Karl-Str. 22; Monaco, Kanalstr. 29, II; Stoccarda, Danzinger Freiheit (Haus des  Deutschtumsi); Vienna 1, Herrengasse 25 (Ufficio austriaco della migrazione).
I paesi, elencati in ordine alfabetico, acquisiscono importanza a seconda se accolgano ancora persone intenzionate a emigrare. Tra questi si trovano paesi che in meno di due o tre anni verranno occupati dalla Wehrmacht. E tra questi, paesi che diventeranno trappole da cui non ci sarà via di scampo. E molte delle città che nel manuale compaiono ancora come luoghi di fuga - per esempio Riga o Kaunas - saranno meta di deportazioni.
Sotto la voce "Professione" è significativo soltanto quali mestieri sono richiesti e possono essere svolti in un probabile paese di accoglienza - i liberi professionisti hanno le più basse probabilità di successo -, se ci si debba stabilire nelle capitali in cui è presente un'offerta esorbitante di lavoratori specializzati oppure nelle città di provincia dove scarseggiano.
La voce "Elettricità" dà informazioni su situazioni pratiche come l'uso di utensili domestici in altre culture, la voce "Disinfezione" tratta le questioni complicate che si pongono quando degli europei si ritrovano da un giorno all'altro in altri mondi, a loro ignoti - all'Equatore, nel Pacifico, nell'estremo o vicino Oriente. Inesauribile pare essere la lista dei malanni con cui fare i conti - il compendio delle malattie arriva a costituire la parte più corposa del Philo-Atlas: lebbra, tifo esantematico, malattia di Chagas, bilharzia, beriberi, malattia del sonno, febbre gialla, malaria, maduromicosi, ecc. Vengono messi in evidenza i luoghi da cui è ancora possibile lasciare l'Europa, in una particolare topografia della fuga: Brema, Lisbona, Rotterdam, Trieste. Si parla di procedure burocratiche e ineluttabili come «tassa sulla fuga dal Reich» e «masserizie in trasloco» o «somma da esibire»: «Importo in denaro in valuta straniera che va esibito alle autorità competenti da parte dei soggetti in entrata nel paese al momento dello sbarco, senza che debba essere depositato. Ha lo scopo di assicurare agli ufficiali per l'immigrazione che l'immigrato dispone di mezzi sufficienti per rifarsi una vita». Si trova una tabella che indica «somme da esibire, depositi di sbarco e costi della vita oltremare».
Le cartine nell'atlante sono disegnate con cura e piacevolmente dipinte: sulla decisione di partire o meno pesano i colori del mappamondo politico, la non appartenenza alla sfera di influenza tedesca e le disposizioni di diritto internazionale differenziate in molteplici modi. La cartina climatica della Terra informa coloro che sono costretti a espatriare da un giorno all'altro su temperature e tasso di umidità all'Equatore - per i nativi del centro Europa che da molte generazioni vivevano alle miti latitudini di Bratislava, Vienna o Berlino, di sicuro una novità assoluta e un'ignota e sconvolgente esperienza. E' rappresentato tutto il mondo coloniale, i grandi continenti dell'America latina e del nord America. Il Sudafrica è presente addirittura con due piante di città, Città del Capo e Johannesburg. Su un planisfero sono registrate le distanze tra Berlino e le nuove destinazioni di fuga: Wellington a 16400 chilometri, Città del Capo11050 chilometri, Buenos Aires 13250 chilometri, Cuba 9520 chilometri, Shangai 9300 chilometri. E' la carta dell'addio definitivo.
In questo atlante non sono i luoghi e i monumenti da vedere a rivestire un ruolo, bensì le disposizioni per passaporti e visti; non le località turistiche, ma i porti della salvezza; i dati sul clima sono importanti per poter iniziare una seconda vita, non per la scelta del paese con e temperature più gradevoli. E' un vero Baedeker della fuga, un vero Baedeker del XX secolo. Soltanto i bagagli degli emigranti russi dopo la Rivoluzione di ottobre avevano cartine e piani di orientamento simili.
Il manuale del 1938 aiutò molti a sbrigare le procedure necessarie per abbandonare l'antica patria. Il Philo-Atlas non indica le vie da imboccare nel caso in cui i confini siano sbarrati e l'emigrazione legale bloccata. E in questo si nota che l'enciclopedica completezza ed erudizione del Philo-Atlas appartengono ancora del tutto al «mondo di ieri» (Stefan Zweig). Vi traspare la ferma convinzione che tutto si svolgerà in modo ordinato. Vi spira la fiducia in un ordine che sarebbe stato fatale alle vittime che ci credettero.

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