Magazine Cultura

Phoebe vuole diventare una strega

Da Fiaba

Pubblicità
Questo spazio permette al sito di continuare ad offrire in modo gratuito tutti i suoi contenuti!
La fiaba

Martedì 07 Ottobre 2014 15:05 Scritto da Sapodilla

phoebe-vuole-diventare-una-strega
– Posso entrare, signora strega?

– Entra, la porta è aperta – disse la Strega Maestra, rigirando il mestolo di legno nell'intruglio disgustoso, che ribolliva nel pentolone nero sul fuoco.

– L'attenzione della strega era tutta per il suo intruglio, qualcosa non andava, forse non ci aveva messo abbastanza carne di somaro. Non si girò nemmeno a guardare chi entrava..

– Chi sei? Cosa vuoi? Non vedi che sono occupata, vattene, torna domani.

– Sono Phoebe, signora strega, voglio imparare i sortilegi, i filtri magici e tutti gli altri trucchi. Prendimi con te.

La strega fece un sospiro, si girò a guardare Phoebe e scoppiò un una risata che fece gelare il gatto.

– Tu vorresti diventare una strega? Con quella faccina d'angelo e quella vocetta latte e miele? E come pensi di diventare orribile e malvagia come me?

– Sarò la tua assistente, obbedirò ai tuoi ordini, voglio diventare brutta e cattiva come te.

E' solo una stupida ragazzetta capricciosa e sognatrice, pensò la strega, il villaggio è pieno di queste buone a nulla, questa Phoebe mi sembra la più stupida di tutte, me ne devo liberare alla svelta.

– Ebbene, Phoebe, ti metto alla prova. Prendi quel pentolino e riportalo pieno di formiche da fare arrosto, il formicaio è sotto l'albero bruciato là fuori.

– Formichine, signora? Non mi pare proprio un lavoro da strega.

Ma la strega aveva ripreso a girare il mestolo nell'intruglio e non le prestava attenzione.

Sconcertata e delusa, Phoebe andò all'albero bruciato, tra le radici scoperte vide il buco di un grande formicaio, in un continuo e agitato movimento. Phoebe mise un dito a terra e una formichina rossa e nera ci salì sopra.

– Che ci sei venuta a fare qui ragazza? Non vedi che stiamo lavorando? Scaviamo gallerie per riempirle di provviste prima che arrivi la neve.

– Sono venuta a riempire questo pentolino con formiche da fare arrosto per la strega.

Come un esercito in file ordinate, le formichine si precipitarono nel buco, ultima si tuffò dentro la formichina sul dito di Phoebe e subito dopo dal buco spuntò la testa minacciosa di un formicone.

Phoebe gettò a terra il pentolino e lo prese a calci fino alla porta della strega.

– Mi dispiace, signora strega, le formiche se ne sono andate altrove. Cosa posso fare d'altro per servirvi? Datemi una seconda occasione.

La strega era fortemente tentata di gettare Phoebe nel pentolone nero, ma non voleva rovinare l'intruglio preparato con tanta cura e attenzione.

– Ma perché proprio una strega, Phoebe, non preferiresti piuttosto diventare una principessa?

Phoebe prese una espressione contrariata.

– Una di quelle smorfiose che devono studiare il francese, dipingere fiori e prendere il thè per spettegolare come galline?

– La mattina potresti startene a letto fino a mezzogiorno, la cameriera ti porta pasticcini e cioccolata calda, col sole che ti entra dalla finestra.

– E poi dovrei stare un'ora a farmi vestire e andare a ricevere gli omaggi dei villici, polli, uova fresche e insalatina. Non se ne parla.

La strega fu tentata di rompere la padella rovente sulla testa di Phoebe, ma fece un sospiro rassegnato.

– E sia, ti darò un'altra possibilità. In questa padella ho messo a friggere serpentelli velenosi, quando sono ben rosolati mettili sotto aceto in questo vaso di vetro. Io vado fuori a prendere uova marce abbandonate in un nido e erbette dannose, per una frittatina che mi è stata ordinata.

Uscita la strega, Phoebe si guarda intorno alla ricerca di libri con le parole magiche, le formule, di bacchette magiche e altri oggetti utili. Uno specchio rotto attrae la sua attenzione, ma quello che vede riflesso non la soddisfa: è la sua faccia d'angelo. Phoebe non è una di quelle ragazze che rinunciano alla prima difficoltà, lei vuole diventare brutta come una vera strega. Si schiaccia il naso, si tira le orecchie, si arruffa i capelli, fa smorfie e boccacce. Niente. Nello specchio vede sempre una bellissima ragazza.

Ma da dove viene questo fumo pestifero, che la fa tossire?

La padella! I serpentelli bruciano, la strega non le darà un'altra possibilità.


Pubblicità
Questo spazio permette al sito di continuare ad offrire in modo gratuito tutti i suoi contenuti!
Commenti
Condividi la questa fiaba con i tuoi amici Facebook e invia i tuoi commenti all'autore!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :