Mentre l'anziana era ricoverata nell'ospedale di Piacenza, in serie condizioni di salute e sotto l'effetto di sedativi, le era stata fatta sottoscrivere una disposizione, poi falsamente autenticata da una dipendente di banca, di trasferimento titoli dal suo conto corrente ad uno cointestato con l'impresario funebre.
Come riporta la stampa cittadina, le accuse rivolte dalla Guardia di Finanza di Piacenza rispettivamente a un impresario di pompe funebri, un notaio e un'impiegata di banca sono quelle di: circonvenzione di incapace, falso ideologico e falso. Dalle indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica Antonio Colonna, è emerso che il titolare di un'impresa di onoranze funebri, approfittando della buona fede di una ottantenne ricoverata in una casa di riposo, avrebbe trasferito su propri conti correnti personali titoli azionari per 337.000 euro. L'indagine è partita dopo la segnalazione dell'amministratore di sostegno.
All'anziana era stato anche fatto firmare un atto, alla presenza di un notaio, con il quale concedeva i più ampi poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione dei propri beni al titolare dell'impresa di onoranze funebri, quando in realtà l'effettiva volontà era quella di delegare solo le ordinarie quotidiane attività che le erano impedite a causa del suo precario stato di salute.
Per questo motivo il notaio è stato denunciato per falso ideologico, mentre la dipendente di banca di un'agenzia della Val Luretta è stata denunciata per falso. Il titolare dell'impresa di onoranze funebri si è detto pronto a restituire le somme all'amministratore di sostegno, nel frattempo nominato dal giudice tutelare. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare, anche sotto il profilo tributario, la correttezza delle spese sostenute dal titolare dell'impresa di onoranze funebri in nome e per conto dell'anziana.
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