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Pianificare un blog: punta in alto

Da Marcofre

Prima di procedere, mi sembra ovvio ribadire che se esistono delle regole per pianificare un blog, e credo che ci siano, esse hanno un punto di forza, e un punto debole.

Il punto di forza è che sono alla portata di chiunque e non richiedono investimenti in denaro perché si traducano in qualcosa di reale.
Occorre determinazione, e avere i piedi ben piantati in terra.

Il punto debole è che ogni blog, siccome è espressione di ogni persona, ha peculiarità uniche, e quindi è sbagliato proclamare “Devi fare così”. Ma è anche un errore ritenere di poter prendere queste regole, e trapiantarle.

Al contrario: è necessario un lavoro di adattamento, di riflessione particolare. Tutto un lavoro che devi svolgere tu, esatto.

Ancora un aspetto: pianificare non significa solo organizzare secondo un piano. Anche questo certo. Però ricorda sempre che lo scopo di una simile operazione non è mai quello di progettare il proprio colpo di fortuna, destinato a cambiare in poche mosse la tua vita. Se la pensi così, a mio parere stai sbagliando tanto. Forse tutto. Meglio provare col “Gratta & Vinci”.

Il termine “progettare” potrebbe essere più adatto di “pianificare”, perché molto concreto: si tratta di guardare avanti, però avendo sotto il proprio sguardo i nostri mezzi e le nostre possibilità. Niente fughe in avanti.

Concretezza quindi. Possiamo sempre usare il termine pianificare, perché di moda e sulla bocca di tutti. Purché sia chiaro che non è la via per lasciar volare la fantasia.

  • Punta in alto. Ero in dubbio se mettere al primo posto questo punto. Non è in contraddizione con quanto scritto poche righe fa? Prima parlo di concretezza e adesso me ne esco con punta in alto?
    Non credo. Per me puntare in alto non significa affatto mirare a diventare ricchissimi, ma a creare qualcosa di utile. Capace di creare ponti. Relazioni. Conversazioni tra persone. E se pensi che sia qualcosa di comune, che lo faccia già la Rete, permettimi di disilluderti. La Rete è fatta di persone e non mi pare che ce ne siano molte mosse da un tale obiettivo. Ammazzare il tempo, questo è lo scopo delle maggior parte delle persone, purtroppo.
    Non fare come i “molti”. Realizza qualcosa che possa modificare il mondo, né più né meno. Certo, tu magari hai un’idea su un blog dedicato alle isole Svalbard, e ti stai domandando se non sto esagerando.

In fondo ti chiedo di scappare dalla mandria. Non dico che avrai successo, soldi e cose del genere, che anzi spesso sono più miraggi e zavorra che autentici propulsori. Il tuo carburante o è la passione, oppure stai mettendo nel serbatoio della sabbia.

Se punti in alto, l’insuccesso potrebbe attenderti con maligna puntualità. Ma almeno potrai sempre dire che sei caduto cercando di ottenere qualcosa di grandioso. Non le solite cose che si sentono dire, i sogni a saldo che buona parte della televisione spaccia regolarmente.

Rendersi utile. Cambiare la vita alle persone. Spiegare loro che c’è un modo per migliorare se stessi, basta “solo” volerlo.

E non dire: “Ehi, esageri. Voglio aprire un blog, niente di che”. Se la pensi ancora così, non hai ancora capito niente. Non hai capito neppure te stesso.


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