Oggi parliamo di “PAC”, vale a dire di “Piani di Accumulo del Capitale”: in parole povere, si tratta di acquistare, a rate, quote di fondi comuni di investimento, al fine di costruirsi un salvadanaio e – perché no – percepire su esso un po’ di interessi.
Visto che questa tipologia di investimento viene proposta sia dalle banche che dalle compagnie assicurative (tramite polizze vita con finalità finanziaria), mi domando: “conviene sottoscrivere un pac finanziario oppure è preferibile un piano assicurativo?”
Per rispondere a questa domanda coinvolgo l’amico Roberto Morgan Scardovi, promotore finanziario per conto di Banca Fideuram (a Faenza) e autore dei due successivi paragrafi.
PIANI ACCUMULO CAPITALE (PAC)
Roberto Morgan Scardovi lavora presso Banca Fideuram a Faenza (Ravenna)
Una soluzione semplice e allo stesso tempo utile e funzionale a costruire/gestire in modo disciplinato il proprio risparmio. Tramite i PAC anche chi non dispone di grandi somme può investire sin da subito nei mercati finanziari: si tratta di una formula alternativa che consente di frazionare nel tempo il proprio investimento, in quote periodiche, di piccola entità.
E’ il cliente a decidere importo della rata, durata del piano e periodicità dei versamenti; fatto questo, il piano procede in modo autonomo, tramite una semplice rimessa diretta interbancaria (RID). In caso di imprevisto o di un bisogno non programmato, l’investitore è libero di ritirare tutto o parte dell’ammontare versato o, in alternativa, di sospendere i versamenti senza richiedere il rimborso e senza alcun tipo di penale/commissione; in questo modo si continua a mantenere investito il patrimonio sino ad allora accumulato.
Inoltre, una volta avviato il PAC è possibile scegliere di destinare le nuove rate a comparti diverse in relazione all’evolversi delle nuove esigenze e dei nuovi bisogni.
PAC, UNA SCELTA INTELLIGENTE
Investire piccole somme di denaro a intervalli regolari può rivelarsi nel lungo periodo una mossa vincente:
- aiuta a contenere i rischi, derivanti dall’entrata nel mercato in un momento sbagliato;
- può riservare guadagni più stabili rispetto a chi decide di investire in un’unica soluzione.
La strategia del market timing (comprare quando i prezzi sono bassi e vendere quando sono alti) è una strategia estremamente difficile da applicare, poiché implica saper prevedere con esattezza l’andamento del mercato e ciò la storia ha dimostrato essere praticamente impossibile. Attraverso il PAC si riduce la possibilità di entrare sul mercato nel momento sbagliato, si riesce cioè a diversificare temporalmente: l’investimento infatti non solo consente di contenere gli effetti della volatilità, ma anche di trarne vantaggio, trasformando i periodi di ribasso di mercato in opportunità di acquisto. Sempre per questo motivo è considerato un importante capitolo della finanza comportamentale: infatti il PAC si rivela ancor più efficace nei periodi di turbolenza poiché permette di gestire l’emotività. In tali situazioni, infatti, molti investitori sarebbero tentati di restare fuori dal mercato o, ancor peggio, di uscire, commettendo l’errore di vendere ai minimi, spinti solo dal panico del momento. Basterà invece rimanere fedeli al proprio piano, consapevoli che l’andamento negativo può addirittura giocare a proprio favore perché rappresenta un’occasione per comprare a prezzi più vantaggiosi.
4 BUONI MOTIVI PER..
..SOTTOSCRIVERE UN PAC
..SCEGLIERE UNA POLIZZA VITA
1 Dà la possibilità di investire un capitale a chi ancora un capitale non ce l’ha. Offrono la garanzia di un rendimento minimo annuo e il consolidamento di un risultato.
2 Si adatta alle esigenze dell’investitore, in quanto può essere interrotto, sospeso e riattivato in qualsiasi momento, senza alcune penale/ tunnel di uscita. Non fanno parte dell’asse ereditario e sono esenti dall’imposta di successione.
3 Crea un flusso di risparmi regolare e automatico, per disciplinare la propria capacità di risparmio. I capitali depositati su una polizza vita sono impignorabili e insequestrabili.
4 Risolve il problema del market timing, eliminando l’ansia di dove scegliere il momento giusto in cui entrare nel mercato. Ultimo vantaggio riguarda la quota investita in titoli di Stato, su cui si applicata una ritenuta più bassa (del 12,5% invece che del 20%). *
* Sono peraltro esenti della minipatrimoniale dello 0,15% che colpisce nel 2012 quasi tutti gli altri investimenti finanziari. E in passato non sono neanche state colpite da patrimoniali che venivano applicate solo sui depositi e i conti correnti (come quella imposta da Amato).