Il Ftse Mib sorretto dai bancari
Vola Bpm, ma gli acquisti riguardano tutto il comparto. Bene anche Autogrill, Azimut e Wdf. Sul fondo ancora Campari, Yoox e Cnh.
Dopo una partenza promettente gli indici americani cambiano subito direzione trascinando al ribasso anche le Borse europee, Piazza Affari rimane con un segno più, ma lascia sul terreno gran parte dei guadagni che si stavano materializzando prima della campanella di Wall Street.
I dati macro statunitensi non son certo risultati incoraggianti, ma la sensazione è che hanno avuto solo un’influenza marginale, l’ISM manifatturiero è sceso al più basso livello degli ultimi sei mesi pur rimanendo decisamente sopra la quota “psicologica” dei 50 punti.
Mario Draghi in una intervista ad un giornale tedesco ha ribadito per l’ennesima volta che “è pronto ad intervenire”, ma come sappiamo ormai il mercato è molto scettico, quando le cose si ripetono all’infinito perdono di efficacia.
Comunque i titoli bancari hanno sostenuto il Ftse Mib (+0,62%) occupando tre dei primi quattro posti della classifica odierna delle performance. Maglia rosa a Banca Popolare di Milano (+5,07%), bene anche Banca MPS (+2,43%) e Banco Popolare (+2,39%), ma tutti i titoli del settore hanno occupato le posizioni di vertice: Bper (+2,10%), Ubi Banca (+2,10%), Unicredit (+1,87%), Mediobanca (+1,40%) ed Intesa San Paolo (+1,32%).
Torna verso quota 20 euro Atlantia (+2,74%), il titolo due volte, nel 2007 e lo scorso giugno, ha trovato uno “sbarramento” a livello dei 21 euro, quindi è attentamente da monitorare. Bene anche il “cugino” Autogrill (+2,16%) in trend rialzista ormai da quasi due mesi.
Cercano di continuare la fase positiva Azimut (+1,94%) e World Duty Free (+1,88%), spesso, però, in passato queste fasi rialziste si sono rivelate effimere.
Dopo aver avuto un pessimo 2014 inizia nel peggiore dei modi anche il 2015 Campari (-2,23%), siamo di nuovo ad un soffio da quota 5 euro, un livello che ci riporta al 2012.
Torna a scendere anche Yoox (-2,07%) che rimane però sopra quota 18 euro, il titolo è atteso ad un riscatto dopo un disastroso 2014.
Ed a proposito di titoli che arrivano da periodi bui ecco Cnh Ind. (-1,72%) che ha preceduto Enel Green Power (-1,14%).
Insomma, non dobbiamo essere delusi dalla partenza del nuovo anno, almeno limitando l’analisi alla Borsa milanese, il nostro indice di riferimento ha terminato il 2014 con un sostanziale pareggio (+0,23%), ma occorre essere realisti: l’Italia non si è ancora ripresa dal crollo del 2008, e non si vede ancora la famosa luce in fondo al tunnel.
Ci si aggrappa agli “aiutini” di Draghi che, però, più di tanto non può fare.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro






