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Piazza Affari: prevale ancora la prudenza

Da Pukos
Piazza Affari: prevale ancora la prudenza

Vendite sui Bancari

Unica eccezione BpM, per il resto forti perdite per Mps e Bper. Continua il calo di Cnh ed inverte la rotta Stm. Prese di profitto su Snam e Terna.

Forse qualcuno, come si mormora nelle sale operative, ha avuto una soffiata, di quelle non del tutto casuali, proveniente dalla Federal Reserve, o forse qualcuno ha fatto i conti con una calcolatrice diversa dal solito, fatto sta che, in una giornata senza dati macro significativi, gli indici americani si sono svegliati con la luna storta.

Ed allora anche gli europei non hanno voluto sapere i motivi, prima vendiamo … e poi cerchiamo di capire perché, è un vecchio detto, ma io non l’ho mai dimenticato.

Nulla di trascendentale, sia chiaro, Wall Street sta lasciando sul terreno pochi decimi di punto percentuale e dopo la prima ora di negoziazione, ha pure recuperato dai minimi, quindi niente di che, ma di questi tempi ogni spiffero sembra una raffica di vento.

Il Ftse Mib (-0,68%) ha risentito più di altri del clima ribassista che nel pomeriggio ha contagiato tutte le Piazze europee, e le vendite si sono concentrate, come spesso accade in questi casi, sul comparto bancario.

Ed ecco quindi che la maglia nera, anche oggi, è toccata a Banca MPS (-4,56%), per l’Istituto senese la sofferenza sembra non aver fine, ora il titolo è tornato nuovamente in area 1,1 euro e c’è da augurarsi che “tenga” almeno questo livello.

Pesante il ribasso odierno anche per Bper (-3,58%) il titolo sembrava aver intrapreso la strada del recupero ma ora si è bloccato sulla media degli ultimi dodici mesi ed era già accaduto sia a luglio che ad agosto, brutto segnale quindi.

Dobbiamo parlare invece di una situazione preoccupante parlando di Cnh Ind. (-3,58%) che con la seduta odierna ha definitivamente frustrato il tentativo di rimbalzo in atto ed ora punta nuovamente verso i minimi dell’anno e degli ultimi 34 mesi, il trend ribassista di lungo periodo, partito un anno fa, non sembra infatti ancora aver toccato il fondo.

Testa-coda assolutamente imprevedibile per Stmicroelectronics (-3,19%) ha capovolto improvvisamente tutte le aspettative sul titolo tecnologico.

Possiamo invece parlare di prese di profitto per due titoli che vanno spessissimo nella medesima direzione, si tratta di Snam Rete Gas (-1,94%) e Terna (-1,32%), fra di loro un terzetto di banche: Mediobanca (-1,66%), Ubi Banca (-1,38%) e Banco Popolare (-1,37%).

Ma volgiamo ora lo sguardo alla parte alta della classifica, anche in questo caso una conferma, si tratta di Telecom Italia (+3,04%) che pur concludendo abbastanza distante dai massimi di giornata ha messo a segno un ottima performance tornando sopra quota 0,9 euro.

Altalenante, ma con tendenza di fondo rialzista, Fiat (+1,65%) sta cercando di tornare sui livelli del crollo di inizio maggio.

Ma il titolo del giorno è senza dubbio Finmeccanica (+1,57%), al nuovo massimo dell’anno, pur terminando molto distante dal massimo della seduta un fixing così elevato (7,445 euro) il titolo non lo toccava dal luglio 2011, quindi oltre tre anni.

Concludiamo elencando anche gli altri titoli che hanno messo a segno un rialzo superiore al punto percentuale, e cioè: A2A (+1,17%), Azimut (+1,10%), BpM (+1,09%) e Gtech (+1,05%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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