Deboli i titoli bancari
Anche Mediobanca se ne va dall’Italia. Male i bancari ed in particolare le “Popolari”. Ancora in calo la galassia Agnelli. Si salva il comparto del lusso.
E’ iniziata una settimana molto delicata per i mercati internazionali, mercoledì, infatti, conosceremo la prima lettura del Pil statunitense in questo secondo trimestre, e stavolta non può deludere (stime +3,2%).
Oggi, a Wall Street, non sono in programma trimestrali importanti, ed allora l’attenzione si è spostata sui dati macro, deludente quello riguardante il campo immobiliare, le vendite di case in corso, infatti, sono diminuite dell’1,1% (attese -0,8%).
L’indice manifatturiero della Fed di Dallas, invece, è salito nel mese di luglio a 12,7 punti dai precedenti 11,4 punti, superando le aspettative che si fermavano a 12 punti.
Ed allora ecco che Wall Street per la prima ora di contrattazione ha visto solo vendite, ma dopo il dato proveniente dal Texas ha invertito la marcia recuperando quasi per intero tutto il calo iniziale.
Ed anche le Borse europee ne hanno approfittato per chiudere non proprio sui minimi di giornata. Francoforte ha confermato la debolezza di questi tempi Londra ha terminato invariata, mentre Parigi ha recuperato qualche decimo di punto.
Sul Ftse Mib (-0,59%) sono stati ancora una volta i titoli del comparto bancario a pesare sulla performance, mentre in controtendenza è andato il settore del lusso.
Maglia nera oggi a Mediobanca (-3,52%) che praticamente ha deciso di trasferirsi a Londra (di questo passo quali aziende rimangono in Italia?), non ci sentiamo, però, di criticare l’AD Nagel, non penso si possa fare finanza in Italia.
Alle sue spalle nuovo scivolone di Mediaset (-2,70%) che in due sedute si è rimangiata l’ottimo rimbalzo avuto in occasione dei dati della controllata spagnola.
A seguire ancora un bancario, Ubi Banca (-2,52%), ma anche le altre “popolari” non hanno fatto molto meglio: Banco Popolare (-1,95%), BpM (-1,93%), Banca MPS (-1,87%), Bper (-1,60%), meno peggio le due Big, Intesa Sanpaolo (-0,78%) e Unicredit (-0,33%).
Scende ancora, e si ferma sulla soglia dei 7 euro Finmeccanica (-2,50%), così come Gtech (-1,91%) che pare aver ripreso il trend negativo che sta caratterizzando l’andamento del titolo ormai dagli inizi di marzo.
Continua la fase altalenante di Fiat (-1,86%) mentre non si ferma la debacle di Cnh Ind. (-1,83%), nonostante questo, però, l’holding ha limitato il calo a poco più di mezzo punto, Exor (-0,64%).
Ma terminiamo andando a dare uno sguardo alla parte alta della classifica odierna, guidata da Yoox (+1,76%) che cerca di dare consistenza al proprio rimbalzo, a seguire, seppur a distanza, Salvatore Ferragamo (+0,84%), Prysmian (+0,69%) e Luxottica (+0,62%) al quarto rialzo nelle ultime cinque sedute.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro