Grazie a Wall Street
Rimbalza Yoox, bene il lusso. I bancari vedono salire le Big e scendere tutte le altre. Sul fondo il risparmio gestito con l’ennesimo calo di Azimut.
L’ennesima partenza al rialzo dei listini americani, che continuano a polverizzare ogni record precedente, ha fatto schizzare all’insù anche la nostra Piazza Affari che fino a quel momento aveva viaggiato sopra e sotto la parità, ma principalmente in territorio negativo.
Poi gli acquisti, che hanno interessato in particolare le nostre due Big Bank, hanno fatto tornare il sorriso a Milano che al termine della seduta è risultata la migliore d’Europa.
La caratteristica più rilevante della giornata, per il nostro Ftse Mib (+0,85%), è stato proprio il netto contrasto, all’interno del comparto bancario, fra le due Big Bank, ossia Unicredit (+1,73%) e Banca Intesa Sanpaolo (+1,54%) e tutto il resto del settore che invece ha terminato le contrattazioni in territorio negativo: Banco Popolare (-3,07%), BpM (-1,80%), Bper (-1,62%), Ubi Banca (-1,57%), Mediobanca (-0,59%) e Banca MPS (-0,15%).
Oggi il miglior comparto è risultato quello del lusso che ha occupato il primo posto della graduatoria odierna delle performances con Yoox (+4,34%) alla ricerca di un’uscita graduale da una situazione davvero problematica.
Molto bene anche Salvatore Ferragamo (+3,81%) e Luxottica (+1,62%), rialzo contenuto per Tod’s (+0,21%) mentre termina in controtendenza ancora Moncler (-0,47%) facendo temere che l’ondata di ribassi che ha investito il titolo non sia ancora terminata del tutto.
Ottima performance per Mediaset (+4,13%) che al momento sembra consolidare quota 2,6/2,7 euro, ma che potrebbe presto tornare a salire.
Cerca di resistere anche Enel (+2,41%), il mini trend in essere, tuttavia, rimane ribassista. Diversa la posizione di Buzzi Unicem (+2,31%), oggi il titolo è tornato sopra quota 11 euro, non accadeva da oltre un mese e mezzo.
In gran spolvero anche A2A (+2,12%) in grado ora di attaccare con decisione e oltrepassare quota 0,8 euro.
Chiudiamo guardando la parte bassa della classica e segnalando soprattutto la debacle di Azimut (-5,31%), nelle ultime tre sedute il titolo del risparmio gestito ha perso oltre il 10% denotando nuovamente una grande debolezza che non può lasciare tranquilli gli investitori.
Ed a proposito di titoli “deboli” occorre sottolineare l’ennesimo ribasso di Tenaris (-1,13%), il timore di veder ritoccati i minimi dell’anno registrati a marzo è più di una eventualità.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro