insomma, la notte è profonda e non ho nessuna voglia di chiudere gli occhi di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo.
quindi scrivo, l’antidoto più efficace contro le maledettissime ore insonni dovute al cortisone da bolo.
da quanto tempo scrivo? ore minuti secondi battiti respiri lacrime carezze scoperte emozioni sensazioni fili destinazioni capitoli brividi articoli scintille viaggi avventure sogni
non lo so con precisione assoluta.
ricordo le prime paroline tracciate a matita, guidata dalla mano di mamma e poi della maestra.
scrivere leggere due passioni in una. che crescono autonomamente. crescono accompagnandomi, anzi inseguendomi come piccole volpi alla riscossa. e io che mi lascio incantare a dovere. con le favole i miti e le leggende. tristano re artù le mille e una notte i castelli della loira e caterina de medici. e poi i carnosi volumi delle biblioteche i loro fascinosi archivi di pergamene dorate, gli affreschi e i papiri ercolanesi, le bancarelle di libri usati a san biagio e quell’odore che sa di antico e di muschio, come un presepe di tanti nonni fa.
che fosse poi un vero mestiere? il mestiere della scrivana, di quella piccola idealista che vorrebbe rovesciare il mondo grazie alla sua meravigliosa bellezza.
e così un po’ per sfida un po’ per azzardo l’anno scorso presentai il cv, a un magazine online. chiedevano articolisti. ora l’articolista, una entità per me fino a quel momento perfettamente misconosciuta. ma mi calai nella parte.
anche se era un lavoro massacrante. non c’era poesia, c’era solo la produzione in batteria. mi sentivo come una gallina da uova, nè più nè meno. articoli da consegnare in giornata, almeno 3 tutti sul pezzo. attualità gossip duro e puro, ringraziando Belen e Corona. la paga? il contratto? stendiamo un velo pietoso. però fu gavetta, fu esperienza. facevo le due di notte al pc e il mattino dopo alle sei già ero a caccia di news da ultim’ora.
poi diedi un taglio. abbastanza tormentata da chiedermi di più, un gradino dal panorama meno sfittico, qualcosa su cui lavorare seriamente in previsione di…sogni più poderosi e vellutati. tipo il patentino per l’OdG.
faccio passare un po’ di tempo, percorro sempre i vari annunci offerte interntettiane, nel frattempo curo la materia prima, cioè lui il mio blog, così amato e bistrattato, cerco fonti, allargo emozioni, studio con i nuovi strumenti della rete, faccio supposizioni e mi incanto a guardare il lavoro degli altri. così affascinante che mi sento una scheggia di vetro nell’universo della letteratura.
e poi con tutto questo gran cercare alla fine l’occasione arriva, ed è bella e interessante.
perchè dal mese di marzo sono stagista, redattrice stagista. in un periodico universitario. mi occupo del lato arts&entertaintment. ed è un lavoro, una professione che mi stuzzica giorno dopo giorno. la redazione è giovanissima, e in gamba. il carico di lavoro è ben distribuito e sto imparando un mucchio di trucchi del mestiere. e poi si respirano idee ed è la cosa più importante.
ecco, per il momento sono questa: un piccola scrivana partenopea. con le tutte le migliori intenzioni di procedere per il meglio. per una strada luminosa ma anche piena di ragnetti, e fuochi fatui.
e questo è solo l’inizio eh!
il progetto patentino è l’approdo, ma non il traguardo. in vista, all’orizzonte c’è ad attendermi un papabilissimo corso per correttore di bozze più la partecipazione a un altro progetto su …un altro genere di comunicazione. ho in caldo l’ennesimo curriculum, perchè voglio dimostrare a me stessa che con la bontà delle parole, possono verificarsi delle ottime possibilità di riscatto e di pienezza delle nostre vite- soprattutto della mia!