E questo è un film di quelli dove un gruppo di amici si ritrovano in una casa grande, e vengono fuori tutte le cose che non si sono detti per anni, avete capito, quei film lì, tipo Il grande freddo, non so se l’avete visto, era un bel film, ti lasciava addosso una tristezza, alla fine, una malinconia, questo qui, non lascia addosso niente, a parte una motivazione molto forte a uscire prima di casa, la prossima volta.
Ogni tanto durante il film, una voce dentro di me urlava forte un nome, ogni tanto, non sempre, e quel nome era MUCCINO, ma forse ho capito male.
In questo film poi si vede molto il mare, la casa di questi amici è al mare, però l’odore del mare non si sente, non so se capite cosa voglio dire, in certi film vedi il mare e ti sembra di sentirlo, il vento freddo con dentro la sabbia, vorresti tantissimo essere lì, e in questo film niente, è strano poi per me che vivo a Milano e la voglia di mare mi viene anche solo guardando la confezione di filetti di platessa nel banco frigo dell’Esselunga.
Ne Il grande freddo poi mi ricordo che gli amici si ritrovano in questa grande casa dopo che un loro amico muore, e vanno al funerale e si vede questo amico morto che poi non si vede più nel film appunto perchè è morto, e l’attore che lo interpretava era Kevin Costner, che ancora non era famoso, altrimenti non credo gli avrebbero dato la parte del morto, poi magari è difficile eh, non basta stare immobili, bisogna fare proprio una faccia morta, però è improbabile vincerci un oscar, quello è sicuro. E anche in questo film gli amici si ritrovano in questa casa dopo che un loro amico ha avuto un incidente con la moto e l’attore che interpreta l’amico è Jean Dujardin, quello di The Artist, che sulla locandina lo mettono tra i protagonisti con la scritta “E dopo the Artist…”, anche se non è protagonista e anche se questo film è di due anni fa, però mi rendo conto che mettere “E prima di The Artist…” suonava male, niente, dicevo, ha un incidente anche lui, esce più o meno vivo, è messo malissimo, ha la faccia sfigurata, praticamente non parla, però vuoi mettere, molto meglio che essere morti, essere morti è un po’ il grado zero della gavetta, ecco, fare il morto per un attore è un po’ come il primo stage che appena arrivi ti mettono a fare le fotocopie. Vabbè, tutto questo era solo per aggiungere una nota di colore, la recensione sennò veniva troppo corta, scusate.