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Piccole storie di vampiri, di cavalieri, e di amici veri…

Creato il 21 giugno 2012 da Tnepd

Piccole storie di vampiri, di cavalieri, e di amici veri…

Piccole storie di vampiri, di cavalieri, e di amici veri… Derive megalomaniacali. Narcisismo secondario inoculato dagli onnipervasivi ingegneri del DNA sociale. Un mondo di esseri umani, atterriti dalla propria solitudine e aridità, ma mascherati ai loro stessi occhi da INDIVIDUI INDIPENDENTI.  Ma l’individualismo, quello vero, non si costruisce sulla fuga, il rifiuto, la negazione. Essere individui, è una sensazione. Non il taroccabile esito di un processo puramente intellettivo. Non vive da individuo, un essere umano che “conclude” banalmente di esserlo dalla semplice osservazione di una moltitudine indistinta, intorno a lui, di personaggi ugualmente cretini. Uno  che si vanta in maniera schizofrenica della propria supposta indipendenza dal tutto, mentre al suo interno, sacche autistiche collezionate a non finire aspettano, a mo’ di uova di “alien”, la schiusa inevitabile e fatale che condurrà alla frammentazione più totale del senso di identità e alla psicosi. Piccole storie di vampiri, di cavalieri, e di amici veri…  Guardo le persone per la strada; sia quelli che si credono autentici “individualisti”, che i più scontati e remissivi collettivisti; tutti,  hanno in qualche modo la loro bella filosofia di vita.  Ma, sebbene io preferisca, e di gran lunga, comunque, la prigione senza sbarre di una persona che cerca la solitudine dell’eremita, alle areate oasi globalizzanti dei nemici di Heidegger, resta che per me, ogni speculazione che non parte, e non finisce, al cuore, è inevitabilmente destinata allo smacco esistenziale. La volontà è legge, sì, ma diretta dal cuore. Persino Aleister Crowley, si dispererebbe di fronte all’odierno scempio di energie vacue. Tra tutte le speculazioni, e le ricerche di auspicabili o sostenibili filosofie di vita….le persone si scordano sempre e comunque, il ruolo chiave, della parola e della vibrazione AMORE.  E’ questo, che manca. E’ l’amore, e nient’altro, il fondamento. E’ questa “piccola” dimenticanza”, tra le pagine dei trattati interiori di filosofia, economia, religione e politica, che crea tutti i danni possibili e immaginabili di questo mondo. Se non vi piace immaginare la disperazione di un Aleister Crowley, meditate allora sulle sagge parole di quel piccolo principe che una vola affermò: “Non si vede bene, che con il cuore!“…. Piccole storie di vampiri, di cavalieri, e di amici veri… In poche parola, la ricerca dell’uomo, di una vera e autentica sensazione di unicità, è vicenda sacra e inscindibile dalla parola stessa INDIVIDUO. Per individuarsi, l’essere umano DEVE differenziarsi. Ma le derive magalomaniacali, signori, quelle sono tutt’altra roba. Materia occulta e pestilenziale, l’eco dell’operato e delle convinzioni elitarie delle stanza dei bottoni. E la gente, come topi con il pifferaio magico, va loro dietro pedissequamente.  C’è un vero senso dell’IO, che non sia connesso a doppio nodo con i vero amore per se stessi?  Esiste, un amore vero, nei confronti di se stessi, che non richiami naturalmente a sé, il medesimo componente alchemico, dall’ambiente esterno, dagli altri, dal mondo?
Il problema, non sono certo il primo a notarlo, è che la gente deve saper dare, almeno nella stessa misura in cui sa chiedere. Ma un narcisista, un megalomane, uno psicopatico, basa al contrario il proprio benessere, fonda la propria sensazione di “sazietà energetica”, unicamente sulla depredazione energetica degli altri. Prende, ma non da. I vertici di questa società, e purtroppo una larga fetta dei rapporti umani di cui sono a conoscenza, seguono lo stesso, identico,  macabro copione…  Ma questo, signori miei, non è individualismo. Questo è l’agire di un virus, di un tumore. Questa aberrazione, è il frankeinstein senza anima , il Bizarro richiamato in vita da quella forza spirituale, la forza senziente negativa per eccellenza, che va sotto il nome di PAURA.  Non fa l’ombra di essere umano vero, chi basa il proprio equilibrio sulla “caduta” d’altri. Non è un essere umano in senso autentico, chi sia totalmente disinteressato al benessere degli altri. Chi è nobile, ha l’istinto del cavaliere. Piccole storie di vampiri, di cavalieri, e di amici veri… Ma che razza di uomo, o di donna, sono invece quella massa di personaggi, quelle sagome e maschere ridicole, che si aggirano per le strade consumando continuamente rapporti di amore e amicizia, come fazzoletti di carta? Che esseri umani sono, quelli che hanno fatto dell’indifferenziazione, della sostituibilità e del consumo, gli araldi sulla propria bandiera? Che vita è mai questa? Abbiamo bisogno, ed è una cosa naturale e genuina, di sentirci importanti per gli altri, insostituibili e preziosi  per loro, come abbiamo bisogno di sentirci tali, nei confronti di noi stessi. Troppo difficile da comprendere? No! MA di sicuro, davvero difficile da accettare! Abbiamo bisogno di sentirci amati, allo stesso modo in cui abbiamo bisogno di sapere amare noi stessi.  Abbiamo bisogno di una visione più olistica, e più olarchica. Senza un sopra e un sotto. Ogni cellulla che collabora alla salute delle altre, e quindi dell’intero organismo, semplicemente sforzandosi di diventare ed essere SE STESSA. Ogni essere umano, che crea con le proprie mani un lembo di autentico paradiso terrestre, per tutti, in questo mondo soggetto alle leggi della fisica, sforzandosi di diventare ed essere se stesso. Tutto qui, quello che si richiede. Ma non c’è bisogno alcuno, di essere scortesi, o di chiudersi al dare e al ricevere, non è forse vero? Come saprebbero amarsi o essere amici, esseri umani accomunati, ognuno, dalla fedele ricerca di se stesso? Di questi tempi, confondere la cacca con la cioccolata è la cosa più facile di questo mondo. Rovesciare il flusso energetico naturale della vita e degli eventi, pretendere di essere NON il signore e sovrano del proprio regno e della propria vita; il divino nel proprio sacro cerchio. Bensì, il tiranno di tutti gli altri, il vampiro, è quanto, in mille modi, ci viene ogni giorno insegnato essere l’obiettivo della vita INDIVIDUALISTA.  Ma si tratta di specchietti per le allodole; di sogni nati-morti, triti e ritriti; e sommamente indegni di esseri umani. E tuttavia, questa idiozia dello stare bene a prendere e senza dare, ha le proprie radici parassitarie che si immergono in profondità, mooooolto in profondità, in questa particolare contingenza che chiamiamo “società”post moderna. Radici persistenti. La chimera del SUCCESSO, tanto per fare un esempio. Un modo, tra mille, di lasciarsi persuadere che annullarsi in un  riconoscimentop puramente esteriore, in un’endovena vampiristica di energia altrui, da una posizione di pressoché personale totale passività esistenziale (nei confronti della propria esistenza) , equivalga in qualche modo alla forma d’arte che permette di portare ad espressione, e far partorire, la propria anima. Piccole storie di vampiri, di cavalieri, e di amici veri…Meno male, che c’è e ci sarà sempre, chi osa alzarsi in piedi e affermare: “Io faccio a modo mio!” Meno male, che c’è chi sa aiutare se stesso, e aiutare al contempo gli altri. Chi sente che l’amore, come la natura (posto che tale distinzione abbia davvero senso) non hanno veramente un “fuori”, o veramente un “dentro”.  E che ogni migliore amico di se stesso, diventa al contempo la preziosa fonte d’amore per chiunque di amore abbia autenticamente sete. Un abbraccio controcorrente
  David The Hurricane Di Bella

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