vorrei raccontarvi questa coincidenza che mi è capitata e che mi ha fatto sorridere pensando appunto che il mondo è piccolo. vi ho già parlato del postcrossing project al quale partecipo, e di come l'assegnazione degli indirizzi a cui spedire le cartoline sia del tutto casuale e gestito da un sistema informatico. bene, qualche tempo fa mi arriva una cartolina dalla Nuova Zelanda (quella che potete vedere qui sopra); è da parte di un tizio che si firma Russell, il quale mi racconta che suo suocero, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha fatto parte delle truppe di liberazione e, scendendo da Trieste, è arrivato fino alla mia città, dove ha trascorso un certo periodo, e si offre, se la cosa mi interessa, di mandarmi le foto scattate all'epoca, chiedendomi in cambio se io posso mostrargli come sono ora gli stessi posti. che buffo che, tra tutti gli iscritti, proprio a lui sia capitato il mio indirizzo! comunque in seguito lui mi ha mandato le foto promesse, solo che quelle scattate nella mia città sono state fatte in campagna e quindi mi è stato impossibile riconoscere i luoghi (i campi, ahimè, sono tutti uguali!). in compenso, gli ho detto che abbiamo un cimitero di guerra inglese in cui ci sono parecchie tombe di soldati neozelandesi, cosa che lui non sapeva, e quindi è finita che gli ho fatto un reportage sul cimitero (che sta su Flickr, nel caso qualcuno sia curioso di vederlo: basta cliccare qui). questo cimitero tra l'altro è un posto bellissimo. lo conosco dai tempi del liceo, ci ho portato a giocare i miei figli quando erano piccoli e ci vado spesso, a passeggiare, leggere o riflettere, perchè è un luogo pieno di pace che sembra fuori dal mondo. poi la botta di tristezza viene sempre, quando passo davanti alle lapidi di tutti quei ragazzi (credo che l'età media sia 22 anni), quelli che anni fa potevano essere miei fratelli e ora potrebbero essere miei figli, ma è una tristezza serena, ammesso che qualcosa del genere esista.
Magazine Talenti
vorrei raccontarvi questa coincidenza che mi è capitata e che mi ha fatto sorridere pensando appunto che il mondo è piccolo. vi ho già parlato del postcrossing project al quale partecipo, e di come l'assegnazione degli indirizzi a cui spedire le cartoline sia del tutto casuale e gestito da un sistema informatico. bene, qualche tempo fa mi arriva una cartolina dalla Nuova Zelanda (quella che potete vedere qui sopra); è da parte di un tizio che si firma Russell, il quale mi racconta che suo suocero, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha fatto parte delle truppe di liberazione e, scendendo da Trieste, è arrivato fino alla mia città, dove ha trascorso un certo periodo, e si offre, se la cosa mi interessa, di mandarmi le foto scattate all'epoca, chiedendomi in cambio se io posso mostrargli come sono ora gli stessi posti. che buffo che, tra tutti gli iscritti, proprio a lui sia capitato il mio indirizzo! comunque in seguito lui mi ha mandato le foto promesse, solo che quelle scattate nella mia città sono state fatte in campagna e quindi mi è stato impossibile riconoscere i luoghi (i campi, ahimè, sono tutti uguali!). in compenso, gli ho detto che abbiamo un cimitero di guerra inglese in cui ci sono parecchie tombe di soldati neozelandesi, cosa che lui non sapeva, e quindi è finita che gli ho fatto un reportage sul cimitero (che sta su Flickr, nel caso qualcuno sia curioso di vederlo: basta cliccare qui). questo cimitero tra l'altro è un posto bellissimo. lo conosco dai tempi del liceo, ci ho portato a giocare i miei figli quando erano piccoli e ci vado spesso, a passeggiare, leggere o riflettere, perchè è un luogo pieno di pace che sembra fuori dal mondo. poi la botta di tristezza viene sempre, quando passo davanti alle lapidi di tutti quei ragazzi (credo che l'età media sia 22 anni), quelli che anni fa potevano essere miei fratelli e ora potrebbero essere miei figli, ma è una tristezza serena, ammesso che qualcosa del genere esista.
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