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Pienza: vento e luce | adonis e marco nereo rotelli

Creato il 15 ottobre 2014 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

Nell’ambito delle celebrazioni del centenario di Mario Luzi il Comune di Pienza, il Centro Studi Mario Luzi “La Barca”, l’Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del mondo e la MAG – Marsiglione Arts Gallery, onorano Mario Luzi inaugurando proprio nel giorno della sua nascita una significativa mostra:

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Vento e luce

A cura di Salvatore Marsiglione
Organizzazione Elena Lombardi, Art Project

Con il Patrocinio del Comune di Pienza

Con Patrocinio dell’Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo
Con il Patrocinio del Centro Studi Mario Luzi “La Barca”
Lunedì 20 ottobre h. 21:00

Palazzo Comunale – Sala consiglio Comunale, Piazza Pio II, Pienza

Il senso della poesia. Ricordando Mario Luzi

Saluto del Sindaco di Pienza Fabrizio Fè

INTERVENTI:

Marco Marchi – Università di Firenze

Nino Petreni – Presidente del Centro Studi la Barca

Paolo Andrea Mettel, Presidente dell’Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo

Marco Nereo Rotelli, Artista

Adonis, Poeta

Coordina Giampietro Colombini – Assessore alla Cultura

a seguire l’inaugurazione della mostra:

Adonis – Marco Nereo Rotelli

Vento e luce

Sala Convegni Comunale – Ex Conservatorio San Carlo Borromeo, Piazza San Carlo, Pienza (SI)

Dal 22 ottobre al 15 novembre. Aperto dal mercoledì al lunedì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 chiuso i martedì.

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Questa piccola ma esemplare mostra di Pienza, Vento e luce, è un evento itinerante, un sentito omaggio al poeta Mario Luzi al quale i due artisti erano molto legati da una profonda amicizia. Adonis e Marco Nereo Rotelli in una comune ricerca, un comune investimento sul “moto poetico” del e per vivere, un “credere” cioè che la poesia può portare la verità dell’uomo e aprire pura/mente alla vita.

L’opera comune di Adonis e Rotelli prenderà forma a Pienza, grazie a un evento curato da Salvatore Marsiglione che ha colto l’importanza di questo incontro ed ha voluto promuoverlo come movimento, come vera e propria dichiarazione di un intento poetico. La parola è al centro dello spazio visivo come un immaginario filo che lo attraversa.

Questa idea era stata espressa in una importante mostra che, poeta e artista realizzarono a Milano nelle maestose sale di Palazzo Reale e alla Rotonda della Besana, oltre che un progetto urbano con istallazioni luminose e marmoree in Piazza Duomo, Facciata del Palazzo Reale, Corso Buenos Aires e affissioni in tutta la città meneghina, per poi essere ripetuta in Piazza Duomo a Como nel meraviglioso Palazzo Broletto ed in Pinacoteca Civica con un incontro alla presenza con Adonis dei maggiori intellettuali italiani.

Adonis poeta, pittore, filosofo: un uomo, un intellettuale che crede profondamente nella cultura come cambiamento, come “ragionamento” verso una condizione umana di rispetto, di comprensione. Adonis capace di comprendere le differenze, di creare sistemi per comporle, capace di considerare la diversità e nel contempo di rispettarla considerando le ragioni dell’altro.

Sono elementi questi che affiorano negli eccezionali disegni che il più importante poeta arabo vivente presenta in questa mostra, sono “mappe del pensiero necessario”. Adonis affronta lo spazio pittorico con le armi più elementari, il bianco del cartoncino e il nero inchiostro, conducendo chi guarda nello spazio e nel tempo intrecciato: dalla scrittura alla percezione della forma, all’energia misteriosa dell’informe. Non possiamo non pensare queste opere di Adonis se non come un viaggio luminologico. Le linee, i confini, le forme e gli orizzonti che vi si percepiscono non rappresentano che il ritmo dell’espandersi del pensiero luminoso. In questi recenti lavori l’opera di questo grande maestro che vive tra Oriente ed Occidente è più libera, sgombra da contaminazioni evocative. Le composizioni sembrano essere un aut aut, bianco o nero, bene o male, luce o buio, ma in questo “sembrare” egli gioca la chance della parola che diviene guida. Mentre le macchie nere segnano l’assenza e rimandano a cose, corpi che furono, la poesia dipinta guida la danza, trasforma la traccia dell’icona, la traccia di verità scomparse in oblio e affida alla parola poetica una nuova danza.

Il senso dell’incontro artistico con l’artista Marco Nereo Rotelli risiede nella condivisa fiducia nella parola etica/poetica.

Rotelli, noto per le sue spettacolari installazioni luminose in tutto il mondo da Santiago a New York, da Chicago a Montecarlo, dove illuminando città intere rende visibile un universo poetico, presenta a Pienza delle microcosmiche visioni dove l’azzurro, il colore della memoria, rimanda all’incanto della visione. È un enigmatico intreccio di percezioni il suo, con monocrome stesure di colore blu azzurro ceruleo, il colore amato da Luzi .

Rotelli lavora da anni su un’idea di materializzazione della parola poetica utilizzando differenti media. Nella sua ricerca è riconoscibile un costante impegno e un dialogo sistematico tra figure e parole, in cui pittura, scultura, narrativa e poesia diventano il territorio in cui costruire un percorso estetico e di impegno civile.

Per Marco Nereo Rotelli la “verità” si raggiunge e si abita con la poesia.
La poesia è un bene comune da difendere e diffondere, capace di suggerire a ognuno una forma di comportamento.

Salvatore Marsiglione

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