«Pietro a Roma? Da prendere in seria considerazione»

Creato il 02 dicembre 2013 da Uccronline

Recentemente abbiamo esposto, citando un articolo dell’archeologo Paolo Lorizzo, le prove archeologiche (e non solo) sulla sepoltura di San Pietro nella Necropoli Vaticana.

Proprio in questi giorni nelle librerie è comparso un interessante saggio storico-archeologico proprio sulla figura di Pietro, scritto da Andrea Carandini, archeologo e celebre storico dell’arte greco-romana intitolato: Su questa pietra. Gesù, Pietro e la nascita della Chiesa (Laterza 2013).

Si definisce “archeologo agnostico” e dedica il libro “a Francesco, vescovo di Roma”, dopo aver esaminato il rapporto tra Gesù e Pietro, soprattutto alla luce primato petrino (Mt 16, 18-19), ricostruisce la venuta a Roma dell’apostolo evidenziando concludendo che «se Pietro è arrivato a Roma, possibilità da prendere in seria considerazione, vi è giunto dopo il 60 d.C.» e qui ha «esercitato quel ruolo rilevante che veniva riconosciuto al pastore del gregge di Gesù», fino al martirio sotto l’imperatore Nerone, subito dopo l’incendio di Roma del 64 d.C.

Il volume offre dunque un panorama aggiornato delle questioni che riguardano la nascita della Chiesa e anche il primato di quella cattolica. Rimangono alcuni aspetti contraddittori sull’atteggiamento di Carandini verso Gesù, condizionato dal pregiudizio mitologico in voga nei secoli scorsi. D’altra parte su questo specifico terreno non ha le competenze di Bart Herman, Klaus Berger o John P. Meier (cioè non è uno studioso del Nuovo Testamento e non è uno storico delle origini del cristianesimo), mentre rimane attendibile sul lato storico-archeologico degli sviluppi successivi nel I° secolo.


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