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Pietro Vanessi e le sue vignette su Postik.it

Creato il 03 settembre 2015 da Postik @postikitalia

Pietro Vanessi e le sue vignette su Postik.it

La vedete la vignetta quassù? Non leggete, guardate! Qual è il miglior auspicio per inaugurare La Mosca Beige, una rubrica satirica? Che domanda? Avere una vignetta inedita, no? E se la vignetta è di PV, di Pietro Vanessi, signori miei questa per Postik è proprio una botta di ….  !

Nientepopodimeno che Vanessi dunque. Quindi va da sé che noi abbiamo avuto nientedimeno che il popò di approfittare di questa eccezionale collaborazione; collaborazione che ci dobbiamo meritare. Eh sì, ce la dobbiamo proprio meritare.

Prima di tutto ci siamo  voluti accertare che l’immagine non avesse come oggetto l’opinione che il maestro ha di noi, ma – dopo una sospetta sospensione del giudizio da parte sua – siamo stati gentilmente rassicurati. Va comunque detto che la breve pausa non ci ha minimamente scalfito, solo fulminanti  attacchi di panico e grondanti fenomeni di iperidrosi: ora Giampaolo è sotto  Tavor e io dormo in un secchio, ma non è questo il dramma, ci mancherebbe – ci capita un giorno sì e l’altro pure -,  la cosa peggiore è che tutti e due parliamo come Razzi e che il secchio al catasto è registrato come seconda casa con piscina.  “Sì, Il secchie è bell … ma non n’ci vivrei!”

Comunque  sono momenti come questo che ci fanno un gran bene e – diciamolo a bassa voce – ci fanno essere pure ottimisti. Inizi a credere a cose incredibili:  Bergoglio che vince le elezioni perché una volta tanto abbiamo voluto votare uno di sinistra, Gino Strada ministro della salute, Salvini missionario a Bujumbura, Alfano che si disintossica da solo perché Don Mazzi non lo ha voluto e Renzi che, finalmente, non ci fa fare più figure di merda in giro per il mondo parlando “poco” e in italiano dopo aver trovato la sua vera vocazione come presentatore della manifestazione “Miss Freschete che robba” di Roccasecca, ambitissimo concorso che apre la strada alle selezioni finali di “Miss Ciociaria che n’de credi ca stamo a pettinà e bambole?” 

Ma ora torniamo alla cruda realtà … ci tocca! L’effetto del Tavor – purtroppo – sta finendo. E mentre ritorniamo in noi cominciamo a sentire una certa puzza in giro. Eh sì, è una brutta puzza … ne è proprio intrisa l’atmosfera. Chissà da dove viene? Sembra essere dappertutto. Ma sì non ci facciamo caso, che fa …. in fondo noi, alla puzza, ci siamo abituati. Anzi, ci inizia pure a piacere: offre quell’agreste e salutare olezzo di letame che ci “riconnette” artificiosamente alla natura. In fondo è giusto così:  vogliamo nutrire il pianeta? Allora bisogna concimarlo.

Ora qualcuno potrebbe pensare che ci mettiamo a parlare della vignetta. Ma ve lo potete scordare! A guardarla e a riguardarla  sorridevamo a denti stretti avvolti da una triste e autocritica ventata di sconforto. Poi, d’un tratto, a Giampo è venuto in mente Fedro – è lui il prof di latino, nobile stirpe oramai destinata da #labuonascuola all’estinzione -, quella delle due Bisacce, chi se la ricorda? Niente eh? Un aiutino? E’ intitolata “I vizi degli uomini”.  Ancora il nulla? Allora, giusto per rinfrescarci tutti la memoria, è proprio con le parole di Fedro che vi vogliamo lasciare, ringraziando ancora Pietro Venassi per la sua amichevole e preziosissima collaborazione e per il suo talento. Grazie VP.

“Giove ci impose due bisacce: ci mise dietro quella piena dei nostri difetti e davanti, sul petto, quella con i difetti degli altri. Perciò non possiamo scorgere i nostri difetti e, non appena gli altri sbagliano, siamo pronti a biasimarli.” Fedro, I Vizi degli uomini.

Franco Giordano e Giampaolo D’Elia.

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vignetta di PV


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