Ottimi dati macro, ma …
Salgono BpM, Stm, MPS, Bper e Finmeccanica. In calo Yoox, Eni, Mediaset e tutta la galassia Agnelli, vendite anche nel resto d’Europa.
Di meglio era impossibile attendersi, il Pil degli Stati Uniti nel secondo trimestre è cresciuto del 4% e quello del primo trimestre è stato rivisto al rialzo (-2,1% anziché -2,9%) e non è tutto!
Le spese per consumi sono aumentate del 2,5% (rispetto al +1,2% del primo trimestre), il settore privato, secondo l’ADP, ha creato a luglio 218.000 posti di lavoro, più delle attese (+215.000) ed anche le trimestrali sono state eccellenti: Amgen, il colosso della biotecnologia ha rivisto al rialzo le stime per l’intero 2014 e soprattutto Twitter ha rilasciato dati entusiasmanti, il titolo dell’uccellino che cinguetta vola letteralmente (+23%) in Borsa.
Insomma con queste notizie cosa vi aspettereste?
Borse euforiche?
Ma neanche per idea!!!
Tutte giù, ed anche di parecchio, soprattutto in Europa, nonostante l’Euro non sia mai stato così deprezzato rispetto al dollaro negli ultimi nove mesi.
Ma anche a Wall Street prevalgono le vendite.
I motivi? Quelli che vi avevo anticipato nei giorni scorsi. Le Borse si trovavano in una “trappola” se il dato sul Pil fosse stato inferiore alle attese avremmo avuto una grossa delusione, visto quanto accaduto nel primo trimestre, ma se il dato, invece, fosse stato superiore al consenso, come è accaduto, non faceva altro che avvicinare il momento del cambio di strategia da parte della Fed, accelerando i tempi per la ripresa dei tassi.
Ed il fatto che il PCE Core, cioè l’indice seguito dalla Fed per monitorare l’inflazione sia salito al 2% dal precedente +1,2% non fa altro che confermare questa tesi.
Ed allora se non guardiamo ai titoli “sotto i riflettori”, ecco che prevalgono le vendite.
Sul nostro listino se non ci fosse stata qualche banca “Popolare” ad andare in controcorrente il bilancio sarebbe stato ancor più pesante, comunque il nostro Ftse Mib (-0,94%) era in territorio positivo prima del dato statunitense sul Pil, poi … solo vendite.
Miglior titolo di giornata BpM (+1,49%), terminano in guadagno anche Banca MPS (+0,66%) e Bper (+0,54%), finiscono in rosso, invece, Unicredit (-0,41%), Banco Popolare (-0,41%), Intesa (-0,52%), Ubi Banca (-0,63%) e Mediobanca (-1,31%).
Ha tentato un rimbalzo dopo cinque sedute consecutive ribassiste Stmicroelectronics (+1,35%) ed è salita anche Finmeccanica (+0,87%) anche se ha terminato le contrattazioni molto distante dai massimi di giornata.
E concludiamo con le frecce verdi citando i rialzi di Autogrill (+0,69%), Saipem (+0,67%) e Tenaris (+0,18%).
Sul fondo della classifica, a parte la solita maglia nera a Yoox (-2,51%), ritroviamo titoli “pesanti” come Eni (-2,12%), Fiat (-2,10%) e Mediaset (-2,10%) che ha ripreso un trend negativo assolutamente preoccupante.
Ribassi di un certo peso anche per World Duty Free (-2,09%) ed Exor (-1,88%) che non può non risentire del momento difficile delle controllate.
Torna a scendere anche Luxottica (-1,74%), mentre al momento si trova ancora in una fase laterale Atlantia (-1,57%).
Scende Prysmian (-1,54%) e non può evitare qualche presa di profitto Terna (-1,48%) tornato sotto quota 4 euro.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro