L’oggetto in questione, abbiamo scoperto incuriositi,
è un pomander.
Conteneva una pasta morbida impregnata d’essenza ed era indossato fin dai tempi del medioevo per coprire i cattivi odori del corpo. Patrizia Debicke, partendo da qui, ci ha fatti tornare indietro nel tempo fino alla metà del 1500 e ha cominciato a raccontarci la genesi del suo giallo storico “L’uomo dagli occhi glauchi”. Tutto nasce dalla curiosità: chi è l’uomo ritratto da Tiziano e conosciuto come “L’Inglese”? Cerca, analizza, scava tra i documenti, esplora tra migliaia di ritratti – mentre l’entusiasta autrice raccontava, mi è sembrato di essere trascinata con lei in biblioteche polverose e sale di musei – ed ecco spuntare una possibile traccia. C’è un uomo, inglese, molto famoso a quel tempo, che per qualche mese sembra sparire nel nulla. Le date coincidono, gli episodi si incastrano: e se fosse lui il giovane misterioso, trasferitosi in incognito a Venezia e poi a Roma? Io il libro non l’ho ancora letto ma rimedierò prestissimo. E come non incuriosirsi? C’è il Carnevale veneziano e romano, c’è una giovanissima Elisabetta, futura regina, c’è una piena del Tevere, c’è Tiziano, ci sono i Farnese e un omicidio da sventare.Detto fatto. “L’uomo dagli occhi glauchi” si è unito alla pila dei libri che mi seguirà nei quindici giorni di mare e che è già pronta su uno scaffale, a fare compagnia agli ebook che mi aspettano sull’iPad. Pioggia o sole, le ultime due settimane di agosto le dedicherò ad ozio, sbafate di pesce e letture.E dal 1500 e dai ragionamenti su quanto sia importante, sempre per la legge della verosimiglianza, il rispetto delle fonti storiche e di una ricerca accurata, Patrizia Debicke Van der Noot ci ha trascinati infine nei salotti della Contessa di Castiglione ( in questa pagina link ad una biografia dell’autrice e alla scheda del libro) facendoci fare un salto di trecento anni. Chi era costei? Una escort di lusso? Un’ambasciatrice sui generis al servizio di Cavour? Quanta importanza ebbe questa donna per la storia d’Italia? E quanta ne ebbe il suo famoso negligè? L’autrice ci ha parlato della storia della moda e del costume, dell’importanza del cibo nei suoi libri, di quanto sia necessario, mentre i personaggi invadono le pagine e l’intreccio si complica, avere un solido piano dell’opera e dei personaggi e, insieme ad Adele Marini, ci ha ricordato l’importanza del lavoro finale di editing. Dal sacro al profano, l’incontro si è concluso con un aperitivo. Mentre sul lago e sui sanpietrini della Piazza del Porto ha continuato a piovigginare, nella saletta calda del bar io ho trascorso un paio di ore molto piacevoli ed interessanti. Se siete nei dintorni del lago d’Iseo, Lovere Noir 2011 prosegue anche oggi pomeriggio.