La struttura degli Illuminati si può rappresentare simbolicamente come una rete o una piramide in cui i pochi che risiedono al vertice dirigono i molti dei livelli inferiori.
Questi ultimi sono intenzionalmente tenuti all’oscuro di ciò che realmente accade. La struttura a piramide delle società segrete si riflette nei governi, nelle banche, nelle aziende e in ogni altra organizzazione e istituzione. È qualcosa di simile a quelle bambole russe che si infilano una dentro l’altra, finché la bambola più grande le contiene tutte. Gli Illuminati sostituiscono le “bambole” con le piramidi. Solo i pochi che risiedono al vertice sono veramente al corrente dei piani e dei fini ultimi di quell’organizzazione. Più si scende verso la base della piramide, più aumenta il numero delle persone che, pur lavorando per l’organizzazione, ne ignora i suoi fini ultimi. Costoro non sono al corrente della vera natura del lavoro che svolgono quotidianamente. Non sanno come il loro contributo (che di per sé appare innocuo) vada a sommarsi a quello di altri dipendenti in altri settori della società. Vivono in “compartimenti stagni” e le uniche persone che conoscono il quadro d’insieme sono quei pochi che occupano i vertici – la famiglie della stirpe e i loro lacché.
Le piramidi più piccole, come la filiale di una banca, s’inseriscono in quelle più grandi finché, alla fine, quella più grande le comprende tutte. Se salite ai livelli alti, vi accorgerete che le multinazionali (come il cartello petrolifero), i partiti politici, le società segrete, gli imperi mediatici e le forze armate (come la NATO) sono controllati da quelle stesse famiglie che risiedono al vertice della piramide più grande. Alla fin fine c’è sempre una piramide più grande, una “bambola” più grande se volete, che contiene tutte le altre. Al vertice di essa troverete la crema degli Illuminati, le più “pure” tra le loro stirpi. Così facendo, attraverso settori della società apparentemente lontani tra loro e a volte persino “in conflitto”, essi possono orchestrare la stessa politica perché tutte le strade alla fine conducono a loro. E quando dico “tutte le strade” mi riferisco al cibo che mangiamo; all’acqua che beviamo; alle “cure mediche” che ci vengono somministrate, vaccini compresi; alle “notizie” che leggiamo e vediamo; alle forme di “intrattenimento” che ci vengono offerte; ai governi che ci comandano; agli eserciti che impongono la volontà di quei governi; e a quella spietata organizzazione di narcotrafficanti che mira a distruggere le giovani generazioni.
Un esempio perfetto della struttura a compartimenti stagni tipica delle piramidi degli Illuminati è stata l’infame loggia massonica romana chiamata Propaganda Massonica Due o P2. A guidarla ufficialmente c’era il fascista mussoliniano Licio Gelli, amico intimo e consulente finanziario del dittatore argentino Juan Peron. Gelli presenziò anche alla cerimonia dell’insediamento dei presidenti Ronald Reagan, Gerald Ford e Jimmy Carter e si definì amico di George Bush padre, cosa che non stupisce visto che anche lui è un fascista che ha portato terrore e stragi in tutto il mondo. Quando la sede dell’organizzazione di Gelli fu perquisita dalla polizia nel marzo 1981 furono rinvenuti due elenchi di iscritti nella cassaforte e in una valigia che comprendevano ben 962 nomi. Tra questi figuravano tre ministri e 40 altri parlamentari, 43 generali, otto ammiragli e centinaia di funzionari dello stato e diplomatici, capi dei servizi di sicurezza, i questori di quattro grandi città italiane, molti industriali, star televisive e 24 giornalisti.
La P2 contava tra i suoi ranghi anche una folta schiera di iscritti stranieri, tra cui uno dei più attivi agenti degli Illuminati degli ultimi 40 anni, Henry Kissinger, ex Segretario di Stato statunitense nonché criminale di guerra. Come è tipico delle società degli Illuminati, anche la P2 era uno stato dentro lo stato. I nomi degli iscritti erano noti solo a Gelli e ai suoi più stretti collaboratori. I membri non si conoscevano neanche tra loro. Gelli li aveva divisi in due sezioni, che aveva poi ulteriormente suddiviso in gruppi più piccoli. Solo i vertici di ogni gruppo conoscevano l’identità dei loro membri, pur ignorando quella dei membri degli altri gruppi. Gli iscritti erano facilmente manovrabili in quanto erano terrorizzati dall’idea di essere puniti per non aver rispettato gli ordini. Da ciò si può capire come i membri degli Illuminati e i loro burattini possano aver rivestito un ruolo fondamentale anche nei fatti dell’11 settembre, pur senza sapere che il loro contributo sarebbe andato a sommarsi a quello di altri nelle loro condizioni.
Una volta che il fatto è compiuto essi sono troppo spaventati per obiettare qualcosa, perché sanno quali potrebbero essere le conseguenze.