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Piramidi:ingegneria e immortalità

Creato il 26 aprile 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Piramidi:ingegneria e immortalitàTanto magnifica, quanto misteriosa, la piramide di Cheope ha affascinato intere generazioni. Scopriamo com’è, perché è stata costruita e quali sono le leggende che la circondano. Un viaggio attraverso 4500 anni di storia alla scoperta dei misteri che ancora si celano nell’antico Egitto, nel documentario Piramidi in onda su Natgeo ch 404.

Nella prima fase, gli antichi egizi nell’affrontare la costruzione delle piramidi, individuano il sito adatto, assicurandosi che il terreno sia in grado di sos

Piramidi:ingegneria e immortalità
tenere tonnellate di pietra. Oggi, per fare altrettanto,abbiamo a disposizione strumenti di precisione quali: bussole, livelle, strumenti ottici, gru o laser, mentre gli antichi egizi, utilizzavano la natura e si orientavano con la posizione delle stelle, marcando sul muro il punto del nord, con bacchette e semplice filo.  Stupefacente e incredibile, la loro precisione.

Scavano un piano di appoggio perfettamente piano per rendere stabile la piramide, usando un sottile perimetro solcato attorno alla base e riempito d’acqua, i costruttori seguono la linea dell’acqua, con lo stesso risultato di una moderna livella. Ma non è finito qui, apparirà una volta di più gigantesco l’impegno di lavoro necessario per simili opere, considerando il numero di 18 piramidi in 5 anni. Un compito impossibile?

Piramidi:ingegneria e immortalità
Eppure, gli antichi egizi estraggono dalla pietra rudimentale 7 milioni di tonnellate di pietra, circa due milioni e mezzo di blocchi di pietra da più di due tonnellate l’uno, ricavati in loco, ad eccezione delle lastre di rivestimento in granito trasportate dalle cave di Tura, poi innalzate e assemblate.  Scalpellini che usano seghe di rame senza denti, per tagliare la pietra calcarea e nonostante l’estrema durezza riescono a modellare i blocchi a poco a poco, al ritmo di 32cm all’ora, con lime di arenaria, raschietti per levigare i blocchi e renderli perfettamente piatti, immacolati e splendenti al sole come neve fresca. Tenendo conto, infine, degli operai adibiti alla costruzione e alla successiva distruzione delle rampe e degli artigiani, commercianti e burocrati attivi intorno al complesso costruttivo, si può concludere che alla piramide di Cheope hanno lavorato per 23 anni più di 90000 persone. Milioni di ore d’uomo impiegati per  anni, un blocco ogni due minuti, realizzati  da mani che restano ignote ma, che ci hanno consegnato un trionfo dell’ingegneria.

Snefru costruì altre due piramidi, a Dashur. La prima è stato progettata con una vera struttura piramidale a facce piatte, ma l’angolo di 54 gradi era troppo ripido per poter completare il progetto. Inoltre, il terreno non suf

La piramide romboidale di Snefru
ficientemente solido, causava ulteriori problemi di stabilità, poi risolta variando l’angolatura a 43 gradi. I lati in quel punto, perciò si elevano con un angolo minore e creano uno spigolo, da dove anche il suo nome di Piramide Romboidale. Insoddisfatto della sua riuscita, Snefru realizzò un’altra piramide, come luogo della sua  sepoltura. A causa del colore delle sue pietre, quest’ultima è chiamata anche la “piramide rossa” e ha le dimensioni quasi quanto la Grande Piramide di Cheope. La sua base di 220m e la sua pendenza di 45°, lo innalza a ben 104m. Cheope invece costruisce una piramide ancora più grande, ancora più imponente, alta in origine 147m.

L’ossessivo desiderio per l’immortalità dei faraoni della quarta dinastia, insieme alla volontà e alle credenze del popolo egizio, hanno permesso non solo di innalzare la meraviglia delle  Piramidi di Giza, ma anche di costituire la prima superpotenza del mondo, segnando il trionfo dello spirito umano d’avanti alla morte.

Ma perché costruiscono le piramidi e perché scelgono questa forma?

Per gli egizi la piramide significava molto di più. Era la garanzia dell’immortalità del loro faraone, del loro conduttore, quindi del loro regno. Porte verso le stelle, gigantesche macchine per trasformare gli uomini in dei, riti funebri per far rinascere il sovrano come stella eterna e salvare il popolo dalla fame, dalle carestie  e dalla siccità, attraverso la magia della sopravvivenza nell’aldilà.

Piramidi:ingegneria e immortalità

Religione, magia e misteri ancora racchiusi tra questi blocchi, che però non trattengono la loro bellezza. Meravigliose testimonianze della grande abilità di chi li ha costruite, che continuano a resistere al tempo, nate dall’ambizione dell’uomo di vivere per sempre.


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