La primavera di Milano e Napoli sembra già finita. Pisapia e De Magistris iniziano ad incontrare forti difficoltà. Che sia il segno dell’impossibilità di ‘innovare’ in questo paese?
Milano: Pisapia-Boeri pace, ma senza l’Expo
L’assessore resta, però dimezzato: deleghe a Cultura, Moda e Design.
Pace fatta, ma la ferita ancora si vede. Dopo cinque giorni di polemiche che hanno segnato la ‘rottura’ tra Giuliano Pisapia e Stefano Boeri, i due volti simbolo della riscossa del centrosinistra a Milano e il successivo divorzio, la città si è ritrovata con un assessore ‘dimezzato’.
Per risolvere la questione (leggi i motivi dello screzio) ci è voluto un faccia a faccia tra i due, nella tarda serata del 29 novembre a Palazzo Marino.
RESTANO LE DELEGHE SU CULTURA, MODA E DESIGN.Quindi ricomposizione. Ma a Boeri sono tornate in mano le sole deleghe a Cultura, Moda, Design. Il ‘papà’ del Masterplan di Expo ha perso ogni voce in merito all’evento. Per lui niente delega alla manifestazione del 2015, che viene invece affidato alla ‘collegialità’ di un comitato interassessorile coordinato dallo stesso PisapiaDe Magistris rompe con il suo paladino anti rifiuti
È rottura fra Luigi de Magistris e Raphael Rossi il 37enne eroe della legalità chiamato dal sindaco di Napoli a fare il presidente dell’Asia, l’azienda dei rifiuti cittadina. L’ex magistrato getta acqua sul fuoco ma in realtà la frattura è profonda. E mentre in un video messaggio di fine anno stile Quirinale dice che «l’emergenza rifiuti è finita» la questione degli impianti di smaltimento resta drammatica: una volta chiuse le discariche, Napoli avrà seri problemi, dicono tutti gli esperti e i tecnici del settore.«Un Consiglio d’amministrazione più forte non poteva esserci, l’azienda sente intorno a sè un sostegno forte e concreto». Così parlava Raphael Rossi il 17 giugno scorso. Sei mesi dopo quel sostegno non c’è più e il giovane presidente dell’Asia, l’azienda rifiuti cittadina, fa fagotto: non sarà più al comando della società del Comune di Napoli. Ieri le indiscrezioni, oggi il sindaco Luigi de Magistris conferma: «Rossi non sarà più il presidente. Ma continuerà a collaborare con Asia».
Quando approda all’ombra del Vesuvio, il torinese è sulla linea del sindaco: no all’inceneritore, raccolta differenziata spinta col porta-a-porta in tutta la città, taglio agli sprechi. Ma il piano teorico di Palazzo San Giacomo fa i conti con la dura realtà: il 70 per cento di differenziata in sei mesi annunciato dal sindaco in agosto è un traguardo impossibile da raggiungere. Le navi cariche di rifiuti da smaltire, da spedire in Olanda «entro Natale» idem. La frattura sostanziale è tra Rossi e il vicesindaco con delega all’Ambiente, Tommaso Sodano: due idee diverse e anche due approcci diversi: più rigido e poco incline alla considerazione dei fattori esterni Rossi, più “politico” invece quello di Sodano.LO SCONTRO.Rossi non ha mai fatto mistero delle difficoltà sulla differenziata, al momento sotto il 25 per cento. I 45 milioni d’euro di ricapitalizzazione per la società dei rifiuti, deliberati a giugno, sono arrivati con ritardo e dopo molto lavoro.Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/de-magistris-rompe-con-il-suo-paladino-anti-rifiuti#ixzz1i75mTVbU