Pitti 87 addio Dandy in “Arrivo” l’uomo di Jannacci
Si muovono i corpi, le piume nei tessuti. Si muovono i pedali dei ciclisti, le scarpe dei visitatori. Si muove l’uomo di Pitti, i pensieri delle persone, gli uffici stampa dentro gli stand. Il cammino è sempre un divenire e il punto di arrivo, se di arrivo davvero si tratta, è soltanto una sosta. Un po’ come i ciclisti di Matteo Gioli e Stefano Ughetti, collezione Arrivo, che durante la sfilata pedalano e pedalano.
Pitti 87 addio Dandy in “Arrivo” l’uomo di Jannacci
Potrebbe essere la biciletta di Mario, quella che Enzo Janancci cantava negli anni ’70, a declinare un mood innovativo. O la scelta dei due giovani designer, che ho trovato straordinaria: solo tre singoli capi declinati in tre varianti di colori. Punto. Un codice binario tra bianco e nero, un omaggio agli uomini che pedalano nello sport, ma soprattutto nella vita. A quelle persone, dicono gli stilisti, “dalle gambe d’acciaio che hanno fatto la storia e che, pedalando, scalavano montagne e attraversavano le strade distrutte dalla guerra“.Arrivo è la novità, perché le barbe posticce e i baffi da pettinare sono comparse da film. Il contenuto sta nelle gambe d’acciaio e in quelle accellerate che ogni tanto dai ringraziando la vita.
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Arrivo Pitti Italics @ Pitti Uomo 87 – Pitti Immagine.
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