Charles Allan Gilbert, "All is vanity" (1892)
“Non ci sarà pietà per loro”, disse la Luna a Giacomo.
Ma un islandese rapì la verità
e ne fece un arrosticino.
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(Non so, non è poesia, è un partire dal Dialogo della Natura con un Islandese, non c’entra niente forse anche perchè non lo ricordo bene, l’ho letto anni fa.
però è quello che sento, adesso, di dire sull’arroganza dell’uomo che mangia stelle senza sapere il perchè. il gioco di parole “del Leopardi” rimanda a Villa Telesio, luogo di giochi, “astrali e asteroidali”)
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Così più che altro abbiamo contraddizioni.
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“Ebbene?”
“Ebbene nessuna pietà”, confermò la Luna a Giacomo.
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Resta pur sempre della sporcizia
sulle forchette,
dell’inchiostro stellare.
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“Astrologia astrale astronomia asteroidale”.
“Sei pieno di pietà, Giacomo”.
“Sono pieno di te, Luna”.