Più pensionati chiedono il mutuo

I mutui e i pensionati sembrano due parole che non sempre combaciano soprattutto se parliamo di mutui per l’acquisto di una casa e ciò per la semplice ragione che si ipotizza che una persona pensionata abbia già in un modo o nell’altro, risolto il problema della casa, se poi pensiamo che il mutuo per la casa ha una durata tendenzialmente lunga, si rafforza l’idea che i due termini non collimano.

Eppure, il portale Mutui.it, dopo aver analizzato le richieste di preventivo per contrarre un mutuo online, è arrivato alla conclusione che ogni anno sono circa 15 mila le persone sopra i 60 anni che chiedono un mutuo.

Ovviamente la richiesta di un finanziamento può coprire le più svariate esigenze, secondo Mutui.it, il 41 % dei pensionati che richiedono un mutuo, lo fa per acquistare un’abitazione, le persone sopra i 60 anni continuano a mettersi in gioco, questa la spiegazione che l’amministratore delegato di Mutui.it fornisce di queste cifre.

Ma c’è anche chi ipoteca la propria abitazione per fronteggiare le spese di ordinaria amministrazione, per reperire, quindi, liquidità.

Sotto il profilo della distribuzione geografica, la Calabria è la Regione dove i pensionati chiedono e si informano di più sui finanziamenti.

Premessa: questi dati, come già si è detto, sono rilevati grazie ai preventivi che le persone richiedono online per ottenere un finanziamento, sono stime che vano prese con le molle, quindi, perchè coinvolgono solo le persone che hanno utilizzato il canale web per ottenere un mutuo, ma al di là di questo, ciò che emerge è comunque una fotografia di una parte dell’Italia, una fotografia piccola, ma pur sempre un ritratto di ciò che sta avvenendo in Italia.

Il 41 % dei pensionati richiede un preventivo per contrarre un mutuo per l’acquisto della casa, le considerazioni dell’amministratore delegato di Mutui.it sono, inutile dirlo, interessanti, è sicuramente vero che anche “gli anziani”vogliono continuare a mettersi in gioco, ma preme sottolineare che è possibile anche un’altra chiave di lettura del fenomeno: i giovani, soprattutto se hanno un lavoro precario, non possono comprare una casa e in aiuto chiedono il supporto dei genitori, la pensione è uno strumento di garanzia per gli istituti di credito certamente maggiore rispetto alla busta paga di un lavoratore precario, in questi casi potremmo dire che i pensionati si mettono in gioco, ma per motivi diversi, per aiutare, sostenere figli e questo mettersi in gioco da espressione di vitalità dei pensionati si trasforma in ennesimo sacrificio di persone che dopo aver lavorato per tutta una vita, sono “costrette” a rimettersi in gioco.

Sulla falsariga di questa possibile chiave di interpretazione, potremmo collocare anche il dato dei pensionati che ipotecano la casa per ottenere liquidità, in questo caso siamo in presenza di persone che hanno una pensione che non consente una vita dignitosa.

Il quadro che emerge ha varie chiavi di lettura e quand’anche si voglia leggere i dati con ottimismo, non possiamo non rilevare le tinte fosche e cupe che attanagliano una società che boccheggia sempre di più.