“Una questione seria, complicata, difficile, da risolvere con rapidità, per evitare che l’ex raffineria e le aree esterne finiscano in uno di quei siti nazionali, tanti, destinati alla bonifica e al ripristino ambientale senza che ci siano le risorse. Vogliamo aspettare i tempi della giustizia penale prima di intervenire?” dichiara il deputato Luciano Pizzetti. Il giornale La Provincia di Cremona si è scatenato contro la discussione interna del Pd, che comunque non si è spaccato. E’ ancora lì, ci sono tutti. Conta interna, voto a maggioranza, pareri diversi, dibattito più che serio e vivace. “Se avessimo detto due anni fa – continua Pizzetti – che ci saremmo costituiti parte civile, non avremmo mai raggiunto l’accordo a tutela dei lavoratori”.
Il deputato Luciano Pizzetti
E se i lavori di bonifica e ripristino ambientale non si fanno? “E’ per questo che occorre l’Osservatorio Tamoil, con la partecipazione del Comune, dell’azienda, delle istituzioni, dei soggetti che operano sul territorio. I lavori non vengono fatti? Allora si interviene con un’azione civile. Tamoil si è impegnata? E il Comune dovrebbe vigilare che si faccia quanto è stato promesso. Saipem ha già l’incarico, mi pare. Per questo serve l’Osservatorio, è così che il Comune sarà efficace”.
Quindi chi nel Pd non ha votato per la versione del documento che dice che il Comune non costituendosi parte civile non garantisce i cittadini, in realtà sceglie una via non giudiziale, ma per Pizzetti più rapida ed efficacia. Con la possibile comunque di ricorrere chiedendo il risarcimento danni se le promesse non vengono mantenute.
Giuridicamente non c’è contraddizione fra l’accordo di due anni fa e la costituzione parte civile nel processo che inizierà l’11 luglio (la prima udienza ha prodotto un rinvio). Il problema sono i tempi dei processi: che razza d’avvocati mette in campo Tamoil col potere che ha? Quanto durerà il processo? Quindici anni? Dieci? E quando si fanno i lavori?
Pizzetti non apprezza certo chi parla di casta e poteri forti senza però concludere nulla tempestivamente, per i tempi della giustizia: “Vogliamo farci belli parlando di casta e poteri forti? O vogliamo agire? Io dico: agiamo! Facciamo! Questa città noi l’abbiamo governata per vent’anni. Prendiamoci la nostra parte di responsabilità e non nascondiamoci dietro un dito”.
Pragmatismo, lucidità, chiarezza. Luciano Pizzetti è fatto così e nel Pd, per quanto si discuta sulla strategia da seguire, alla fine si è presa una decisione, indicata dal comunicato finale.
La costituzione parte civile è “un’opportunità”, non una necessità. E’ necessario, per il Partito democratico, che quell’Osservatorio Tamoil si riattivi.
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