Non so se sia l’ennesima operazione di marketing che fonde un nome super-noto della scena musicale internazionale ad un brand altrettanto grosso, che da anni fa parte della scena fashion, in un progetto a sfondo “eco friendly“ (che ultimamente funziona sempre…peccato non sempre sia eco-sul-serio), fatto sta che appena ho letto la notizia di “Raw for the Oceans“ ho voluto approfondire. E curiosare. Il brand è G-Star, colosso del denim che nel corso degli anni è sempre stato sinonimo di innovazione e stile (ho memoria di sfilate incredibili, sia per i look che per la genialità dello show in sè, passerelle come palcoscenici); la “star” è Pharell Williams, l’uomo più “happy” del mondo (nonchè gran fico…my opinion), che in questa occasione si è trasformato in curatore e co-designer di questa capsule collection decisamente singolare. Il progetto alla base di questa collaborazione è la realizzazione di un’intera collezione fatta con il riciclo della plastica che affolla gli oceani. Detta così sembra fantascienza, ed ecco entrare in campo la terza realtà partner di questo ambizioso progetto nonchè missione per tentare di prolungare la vita del nostro pianeta: Bionic Yarn. La produzione di questo eco-filato tratto direttamente dalla plastica si basa su un processo di sbriciolamento delle bottiglie, che vengono poi ridotte in fibre attraverso un tagliuzzamento fitto fitto (lo so, sono molto tecnica nelle spiegazioni, quella precisa la trovate qui) e successivamente trasformato in filato con l’aggiunta di un’anima ed infine rivestito nella parte esterna, pronto per essere lavorato in tessuto… La tecnologia fa decisamente passi in avanti e filare la plastica sembra davvero incredibile, ma pare sia ormai una realtà, tanto che i signori di Bionic Yarn hanno brevettato due diverse tipologie di filato che possono essere anche customizzate in base alle richieste del cliente. Ecco allora, fresca di uscita dalla fashion week newyorkese, la collezione RAW, un mix di denim, felpe e t-shirt omaggio al mondo degli oceani. Il blu è il colore chiave ed un polpo simpatico fa da mascotte-testimonial a tutto il progetto, tanto curato nello stile dei capi quanto nella parte grafica e di immagine (video compresi). La linea è street-ma-non-troppo; i jeans sono della misura giusta senza rotolini e risvolti ad infastidire, i tagli delle camicie e delle giacche tradizionali ma ben costruiti. L’all-over stampato sul denim, in un tono-su-tono che lo fa sembrare quasi damascato, è simpatico e non troppo invadente. Curata anche la linea da donna, il cui pezzo da me preferito è la tuta intera, a metà tra quella del meccanico ed una mimetica militare. Nonostante sia accollatissima la trovo super-sexy…
Il tutto, chiaramente, non vuole solo essere un nuovo modo di fare jeans, ma un movimento vero e proprio di sensibilizzazione per la salvaguardia dei mari (ormai più popolati di scarti plasticosi che di animaletti marini). Se è vero che per aiutare la Terra basterebbe cominciare a produrre meno ed in maniera più civile, è anche vero che qualcuno deve pur fare dei passi in avanti per eliminare scorie&rifiuti. E la scommessa del brand olandese sembra avere tutte le carte in regola per cominciare a coccolare, almeno un po’, il caro vecchio Pianeta.
Questa l’anticipazione per la prossima Spring/Summer 2015, ma intanto i capi invernali si trovano in tutti i negozi così come nello store on-line.