Plum cake ricotta e yogurt, senza olio né burro: Melazenzero in trasferta all'Open-day sulla merenda italiana

Da Melazenzero
Smaltire la ricotta è per me un problema costante che si ripresenta, dal momento che ne compriamo tanta. Spesso ho voglia di metterla in nuove ricette, ma finisco sempre col farne una classica torta di quelle che si preparano ad occhi chiusi, senza nemmeno pesare gli ingredienti. Questo plum cake ricotta e yogurt nasce così.

Lo scorso weekend sono stata invitata a Roma, ad un open-day  che aveva come tema  la merenda italiana.
I partner dell'evento sono stati Thetalkingvillage ed alcuni rappresentanti del sito Merendine Italiane (n.b.: in questo post sono presenti link non retribuiti), il quale -ci tengo a specificarlo- non rappresenta un sito sponsorizzato che si riferisce ad un unico brand, ma si riferisce  a tutti i prodotti "grandi marche" presenti sul nostro mercato.
L'invito è stato esteso alle mamme blogger coinvolte in una ricerca sulle abitudini e sulla "consapevolezza" che le mamme hanno riguardo ai prodotti da forno altrimenti noti come Merendine.
La giornata si è svolta sotto un caldo da far invidia all'estate, sotto un'organizzazione perfetta, in una location spettacolare: mentre le mamme disquisivano in un dibattito serratissimo sulle abitudini di consumo e sulla veridicità di alcune informazioni di pubblico dominio, papà e bambini se la spassavano all'interno del Museo Explora (questo link lo metto per farvi rosicare d'invidia perché la location era davvero spettacolare!).
In nostri interlocutori erano alcuni esperti, e come detto anche rappresentanti del sito Merendine Italiane. Abbiamo parlato dell'importanza della merenda come pasto della giornata, dell'impegno oggi raggiunto dalle aziende italiane riguardo alla genuinità delle materie prime e dell'equilibrio nutrizionale delle merendine di oggi, ma anche di scelte consapevoli e di quanto possa essere importante l'informazione corretta e non di parte per noi mamme di oggi. Il sito auspicherebbe ad essere un valido interlocutore per tutte le questioni relative all'informazione sul prodotto.
E' stato più volte sottolineato quanto sia importante un'alimentazione varia e ricca di alimenti freschi (stagionali, a chilometro zero, e così via), ma è stato anche introdotto il concetto che una merendina rappresenta oggi una valida alternativa per la merenda dei ragazzi (perché igienicamente sicura, controllata nel dosaggio degli ingredienti, misurata nel peso e nella quantità), purché si tenga presente che:
  • il movimento e l'attività fisica sono fondamentali nella vita dei nostri figli, e che la dieta non si può sostituire ad una vita attiva (i bambini non dimagriscono digiunando o eliminando determinati alimenti, ma incrementando il loro consumo energetico);
  • il prodotto da forno è un'alternativa da considerare in un bilancio settimanale, e anche mensile, e non può diventare una scelta d'abitudine
A questo si aggiunga che, per quelle mamme che non hanno voglia, tempo, energie per cucinare, la merendina non rappresenta quel motivo di preoccupazione e senso di colpa per non essere riuscite a preparare il classico ciambellone della nonna.
Queste informazioni sembrano andare contro quella corrente di informazioni che demonizza tutti i prodotti industriali, a volte senza che si accompagni ad un'informazione chiara, trasperente, imparziale e attendibile. Insomma, le merendine non sono il male: basta saper scegliere gli ingredienti e la frequenza con cui si consumano.
Questo il concetto che mi porto dietro: a volte fermarsi a riflettere è più difficile di quanto sembri, e le "mode" (strumentalizzate o meno) sono sempre in agguato. La varietà nelle scelte che facciamo a tavola, per noi e per i nostri bambini, resta il principio vincente, e le abitudini -mi permetto di aggiungere- si costruiscono lentamente sin dall'infanzia.

Cosa ho fatto, tornata a casa? Dopo il lungo dibattito sui grassi (aninali, vegetali, saturi, insaturi, di palma e non), ho sfornato una torta senza olio né burro: una ricotta magra li sostituisce entrambi, e uno yogurt bianco conferisce la sofficità che avvolge il palato, ma che non guasta la linea.
Fare dolci è bello, ed anche importante dal punto di vista del fare insieme, ma ogni tanto un occhio alla salute non guasta.
Lo stampo è nuovo, è stiamo cercando di fare amicizia: è in silicone, 18cm x 9cm, ed io lo uso mettendolo dentro uno stampo in teflon per fargli mantenere la forma, dato che in cottura, lievitando, i fianchi del dolce potrebbero "allargarsi".

Per concludere: noi le merendine non le compriamo semplicemente perché non ci piacciono, perché Brioscina è ancora piccola e non fa attività sportiva, di conseguenza non sempre fa merenda, e perché cucinare è divertente. Non mi ero mai posta il problema della loro genuinità, ma sono contenta di far parte di questo dibattito, e di farmi portavoce tra voi di una nuova possibilità di dialogo con le aziende.
E voi, cosa ne pensate delle merendineCosa chiedereste ai produttori?
Vi invito a visitare il sito per saperne di più sulla ricerca.
Il mio impegno, nel riferire i vostri commenti.

  • 2 uova
  • 140g di zucchero
  • 150g di ricotta
  • 1 yogurt a vostra scelta (meglio bianco)
  • 200g di farina 00
  • 1 busta di lievito per dolci
  • 1 bicchierino colmo di amaretto o liquore a vostra scelta 

Nell'impastatrice con gancio a frusta montare le uova con lo zucchero finché non sono bianche e spumose. Unire quindi lo yogurt e la ricotta e montare ancora.
Aggiungere quindi la farina precedentemente setacciata con il lievito, l'amaretto, e altri ingredienti a vostra scelta (gocce di cioccolato, ad esempio, che io non ho messo).
Cuocere in stampo da plum cake per 45 minuti circa a 175°. Vale la prova stecchino.

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