PMI, EXPO e sviluppo – Intervista a Diana Battaggia

Creato il 18 maggio 2015 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR

Nell’ambito degli studi dell’IsAG su sviluppo economico e innovazione, Giuliano Luongo ha intervistato la dott.ssa Diana Battaggia, Direttrice dell’Ufficio per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti (ITPO) dell’UNIDO, in tema PMI e delle occasioni offerte dall’EXPO di Milano.

 
Giuliano Luongo – Per introdurre, ci può parlare del ruolo generale che le piccole e medie imprese hanno nella crescita e nello sviluppo economico di un Paese? L’importanza delle PMI è da vedersi anche sotto un profilo più ampio, connesso all’importanza di sviluppare prodotti “diversificati”, legati a specifiche aree territoriali, e a modelli industriali alternativi a quelli delle imprese multinazionali?

Diana Battaggia – L’importanza ricoperta dalle micro, piccole e medie imprese nella crescita di un Paese è un argomento molto ampio, diversificato in relazione alle aree geografiche di riferimento e univocamente riconosciuto come motore primario di sviluppo. Il loro contributo nella costruzione di catene industriali autonome è un processo che coinvolge molti fattori, primo fra tutti la creazione di posti di lavoro e di prodotti di migliore qualità, condizioni necessarie nel cammino verso l’indipendenza produttiva.
Le PMI contribuiscono infatti in maniera preponderante alla creazione di nuovi posti di lavoro con tutti i benefici indiretti a livello organizzativo, sociale ed economico che ne conseguono. Inoltre, un tessuto industriale caratterizzato da una cospicua presenza di PMI, se adeguatamente gestito con politiche di supporto specifiche, è in grado di offrire una diversificazione significativa della produzione, rispondendo alle nuove esigenze di un mercato globale mantenendo un saldo legame con il territorio e le tradizioni peculiari di ogni paese.

GL – Nel contesto italiano in particolare, quali sono le maggiori sfide che una PMI deve affrontare sia per raggiungere che per mantenere lo “status” di eccellenza produttiva?
D. Battaggia – Ovviamente la radicata e diffusa presenza di PMI all’interno dell’economia di un paese come l’Italia, dove le PMI rappresentano oltre 90% del tessuto industriale, deve essere gestita con attenzione tramite politiche ad hoc che abbiano il fine ultimo di eliminare gli ostacoli tradizionali che le PMI si trovano ad affrontare nella loro fase di startup e una volta entrate nel mercato. Il profilo delle imprese che “battono la crisi” è caratterizzato da una sempre più marcata proiezione sui mercati internazionali, maggiore capacità di interconnettersi in filiere produttive e attività innovativa di processo e di prodotto.
In questo contesto assume un ruolo cruciale la variabile dell’innovazione come strumento di competitività sul mercato internazionale in grado di garantire una crescita dinamica e duratura. L’innovazione di processo e di prodotto deve integrarsi con il know how già consolidato delle produzioni Made in Italy, da sempre contraddistinte da un notevole valore aggiunto in termini qualitativi, conferito dall’expertise delle nostre eccellenze e riconosciuto a livello mondiale.
Infine credo che ricoprano un ruolo fondamentale e ancora da esplorare le nuove forme di imprenditorialità sempre più diffuse, la formazione, il digitale e l’introduzione di nuovi strumenti finanziari.

GL – Pensando anche alle possibilità offerte dall’IT, quali sono gli strumenti migliori che le PMI possono sfruttare per entrare e crescere nei mercati globali? In che misura questi strumenti sono (e possono essere) resi accessibili per imprese site nei Paesi in via di sviluppo?
D. Battaggia – Lo sviluppo del settore dell’IT è sempre più rilevante nel mercato mondiale e fondamentale per garantire la competitività dei sistemi economici. Le PMI generalmente arrivano ad adottare le nuove tecnologie con consistente ritardo rispetto alle grandi aziende e questo limita sia la loro competitività sui mercati internazionali sia la loro produttività. Ciò si verifica soprattutto per le PMI dei paesi in via di sviluppo, già spesso indebolite da una gap infrastrutturale rispetto ai paesi più avanzati.
In questa direzione, è sempre più importante l’integrazione tra industria e servizi a partire da trasporti, logistica e, appunto telecomunicazioni e IT. Al fine di superare questo digital divide sono necessarie sempre maggiori partnership internazionali, come per esempio quella fra Telecom Italia Sparkle e la Ghanese Dolphin Telecom che ha esteso a partire dal 2014 la propria dorsale IP per garantire un servizio internet più veloce e diffuso in Africa Occidentale. Questo ha permesso lo sviluppo di una rete di comunicazione più efficiente che permetterà nel lungo periodo nuove opportunità di business e di crescita per l’intera regione.

GL – L’importanza dell’EXPO di Milano giace anche nella vicinanza della sua “tematica” a quelle dei Millennium Development Goals: ci può dare il suo punto di vista su questo? In che modo le Organizzazioni internazionali possono trarre vantaggio dall’evento per rafforzare la loro azione?
D. Battaggia – Il nesso tra il primo degli otto Obiettivi del Millennio concernente lo sradicamento della povertà estrema e della fame e la mission di EXPO “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è fortemente connesso con le politiche dell’ONU. Le Nazioni Unite, infatti, lavorano da sempre per garantire l’accesso al bisogno primario di cibo a tutta la popolazione mondiale, necessario per garantire una vita sana e dignitosa.
La mia speranza è che, al termine di questi sei mesi di esposizione, il messaggio educativo di EXPO Milano 2015 di rispetto verso il cibo, la terra e l’ecosistema nel suo complesso possa diventare un valore consolidato tra la popolazione, grazie anche alle numerose iniziative satellite volte a promuovere la sostenibilità. Una maggiore consapevolezza sull’importanza della salvaguardia delle risorse naturali, infatti, è fondamentale per poter raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.
In tal senso EXPO sarà incentrato su un tema di grandissimo interesse per le Nazioni Unite, le hanno deciso di partecipare ad EXPO con il tema ‘Sfida Fame Zero’. Per la prima volta nella storia dell’Esposizione Universale il sistema UN parteciperà alla manifestazione non con un singolo padiglione ma con delle installazioni multimediali lungo tutto il sito espositivo, al fine di diffondere il messaggio lanciato nel 2012 dal Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-Moon: «La fame può essere eliminata nell’arco della nostra vita».
Infine credo sia di grande importanza, in un’ottica di sostenibilità di lungo periodo, considerare EXPO Milano 2015 il punto di partenza di un percorso virtuoso che possa ridisegnare e bilanciare gli squilibri alimentari a livello mondiale, gettando le basi per un percorso che non termini il 31 ottobre 2015. In questo senso vorrei sottolineare la centralità della Carta di Milano, l’eredità culturale dell’Esposizione Universale, una proposta di accordo mondiale per garantire cibo sano a tutti, frutto di un’ampia concertazione nel mondo scientifico internazionale, civile, imprenditoriale ed istituzionale. Il manifesto, tradotto in 19 lingue, presenta quattro temi principali legati al diritto al cibo e dieci obiettivi che spaziano dal contrasto effettivo agli sprechi alimentari alla tutela della biodiversità abbracciando tematiche delicate come la lotta al lavoro nero e minorile e la promozione dell’educazione alimentare.

GL – In che modo l’Expo di Milano può aiutare a promuovere le PMI? In questo frangente, reputa soddisfacente l’impegno di altri attori istituzionali locali (es., Regioni) nell’organizzazione dell’evento e nel supporto alle “proprie” imprese?
D. Battaggia – EXPO rappresenta una vetrina importantissima per le piccole e medie imprese di tutto il mondo; per le imprese italiane perché potranno presentare le loro eccellenze produttive e tecnologiche affacciandosi facilmente sui mercati internazionali grazie ad attività di matching sul territorio come quelle implementate dal nostro ufficio. Per le imprese estere e provenienti dai paesi in via di sviluppo perché rappresenta un’ottima opportunità per espandere il proprio business e per conoscere ciò che l’Italia può offrire a livello produttivo, tecnologico e di know-how.
Per quanto concerne la nostra iniziativa, la Piattaforma di matching online Supporting your SMEs to Discover EXPO 2015 and Italian Excellences, abbiamo riscontrato un notevole discreto interesse da parte delle associazioni di settore, le autorità locali ed in particolar modo le regioni italiane, supporto che si è concretizzato in accordi conclusi con alcune di esse, tra cui, per esempio, Lazio, Basilicata e Marche.

GL – Pensando all’iniziativa “Matching It”, legata alla piattaforma “Supporting your SMEs to Discover EXPO 2015 and Italian Excellences”, ci può parlare dell’importanza del dialogo e della cooperazione tra le eccellenze produttive italiane e i Paesi in via di sviluppo?
D. Battaggia –Matching It” è un servizio promosso dal nostro ufficio UNIDO ITPO Italy che permette l’incontro tra le eccellenze Italiane e le aziende dei PVS nel contesto di EXPO e rappresentando un’occasione di confronto e arricchimento per entrambe le parti. Le aziende dei paesi in via di sviluppo selezionate per partecipare alla nostra iniziativa avranno l’opportunità di accrescere il proprio know how attraverso study tour tecnici, visite aziendali nei distretti produttivi Italiani e BtoB meeting con imprenditori, istituzioni ed esperti di settore, con un’attenzione particolare sul nel settore food nella sua totalità.
Attraverso questa attività sarà dunque possibile gettare le basi per partnership durature tra i partecipanti e le aziende italiane, le quali potranno cogliere nuove opportunità nei mercati emergenti, rafforzando la cooperazione e il partenariato a livello internazionale anche a beneficio dei paesi in via di sviluppo.


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