Magazine Diario personale
Di tante cose che sono successe in queste ultime settimane, una bella bella e' che quando meno me lo aspettavo, nel giro di 24 ore, ho incontrato per caso Marianna (grazie alla Viatrix che si e' lanciata incontro al suo bambino al parco) e trovato qui sul blog il commento di Federica: pochi scambi ed e' saltato fuori che sono entrambe nello stesso giro di mamme italiane qui a Houston.
Da li' in poi e' tutto scivolato naturale: prima presentazione virtuale nella loro chat di whatsapp, poco dopo sono stata riconosciuta mentre facevo la spesa e dicevo alle mie figlie non fate casino che questi sono americani e si prendon male dei bambini vivaci: "Ciao, sei Valentina? Io sono Anna Maria, anche io del gruppo". E alla prima occasione di incontro, un nano pic nic di compleanno nel campus della Rice University, mi sono ritrovata con tutte loro: tutte alla mano, tutte aperte, tutte simpatiche.
Non ci credo ancora.
Oltre al piacere di aver trovato un gruppo dove mi sento a mio agio, c'e' qualcos'altro di davvero inaspettato.
Federica e' pistoiese trapiantata a Firenze e quando parla, perfino quando scrive, le parole che usa per esprimersi mi suonano cosi' familiari, come se le estraesse dalla mia testa anziche' dalla sua.
Suoni che per me sono sempre stati il segno di distinzione tra me e i miei, casa mia, dal resto del mondo fuori dalla porta a Torino.
I modi di dire che ho assorbito dai miei e i miei dai loro e via via cosi' fino alla creazione universale, che come tutti sanno e' partita da Fonte Luco
Dopo tutti questi anni, ormai 15, che parlo, scrivo e sogno in inglese ogni giorno, quando mi sono ritrovata a farle compagnia durante la sua pausa pranzo dal lavoro, mi pareva di ascoltare lei e di ascoltare me in contemporanea.
Ho sempre identificato la mia toscanita' con i miei genitori: la loro cultura, le loro parole, il loro spirito anarchico e il gusto per la battuta. Che sento anche miei. Ma non mi sono mai sentita conterranea di altri.
Non ho vissuto li' abbastanza da aver altri ricordi che alcune vacanze estive.
Non ho legami con i parenti li'.
Eppure ora mi ritrovo accanto una donna della mia eta' che sa cogliermi al volo, come le amiche di sempre sanno fare conoscendomi bene, semplicemente perche' parliamo veramente la stessa lingua.
Quando l'altro giorno, lasciata li' come una conchiglia sulla spiaggia, ho trovato sullo schermo del cellulare un suo "pochi fichi e pedalare", mi sono ritrovata a sorridere pensando alla voce del mio babbo che mi diceva la stessa cosa.
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