Chi vincerà la 28esima edizione della Turin Marathon? Verranno battuti i record di Simeretu Alemayhu e Sharon Cherop, capaci chi chiudere i 42, 195 km torinesi in 2h07’45’’ nel 2001 e 2h23’56’’ nel 2012? Sarà una maratona bagnata dalla pioggia o il tempo concederà una tregua? Queste e molte altre domande troveranno risposta domani mattina a partire dalle 9.30, orario in cui piazza San Carlo darà il via alla corsa più prestigiosa della città. Che anche quest’anno sarà accompagnata dalla Stratorino, 8 km tra le vie e i viali del centro cittadino, e dalla Junior Marathon, il km tra piazza Carlo Felice e piazza Castello dedicato agli under 12. Le ultime notizie sono state diffuse stamattina a Palazzo Chiablese, nella conferenza stampa conclusiva prima dell’evento. “Torino ha ospitato la prima maratona nel 1897 e in quell’anno, proprio in questa città, è nata la Federazione Italiana di Atletica Leggera” ha esordito Luigi Chiabrera, presidente di Turin Marathon, “anno dopo anno è sempre più faticoso organizzare questa manifestazione ma noi ci siamo ancora”.
E dopo la consegna del premio “Valerio Arri” a Luciano Gigliotti, allenatore degli ori olimpici italiani di maratona Gelindo Bordin (Seul 1988) e Stefano Baldini (Atene 2004), la parola è passata ad alcuni dei protagonisti di domani, chiamati a raccontare le proprie sensazioni alla vigilia della gara. “Sono tornato dagli Europei di Zurigo abbastanza deluso” ha dichiarato Andrea Lalli, 27enne fiorentino, “mi ero allenato bene ma nel momento clou le cose non sono andate come speravo. Ho ricevuto un messaggio di Baldini; mi ha detto che per diventare un maratoneta si deve passare anche attraverso momenti difficili. Così sono qui, con voglia di riscatto; proverò a fare una gara con la seconda metà più forte della prima, senza farmi trascinare dagli atleti keniani che credo andranno in fuga”.
A proposito di Kenia, il miglior tempo di accredito è quello di Samson Kagia, terzo l’anno scorso e principale favorito per la vittoria: “mi sono allenato per tre mesi in vista di questo appuntamento e l’obiettivo è scendere sotto le 2 ore e 10. Aver corso qui già nella passata stagione mi aiuterà di sicuro”. È keniana anche la numero uno (almeno sulla carta) delle donne, Helena Kirop: “punto al titolo” ha affermato senza mezzi termini, “ho corse tante volte in condizioni non perfette per via dei continui infortuni che ho avuto ma domani spero di essere in forma”.
In conclusione ha parlato Anna Incerti, componente del team azzurro (insieme a Valeria Straneo, Emma Quaglia e Deborah Toniolo) che a Zurigo ha conquistato l’oro continentale a squadre: “è la seconda maratona in pochi mesi ma sto bene e ci tengo a correre una buona prestazione. Le avversarie sono forti ma io penserò soprattutto a me stessa”. Il percorso è lo stesso del 2013 e si chiuderà in piazza Castello dopo aver attraversato i comuni di Moncalieri, Vinovo e Nichelino. Le premesse per una Turin Marathon aperta e combattuta ci sono tutte; che lo spettacolo abbia inizio.
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