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Poesia Cheyenne

Creato il 04 ottobre 2010 da Fabry2010

di Dianella Bardelli

Mercoledì 6 ottobre, alla Biblioteca Comunale di Molinella (BO) avrà luogo un reading del poeta Cheyenne Lance Henson. L’appuntamento è per le ore 20,30 in piazza Martone 19/1

Poesia Cheyenne
Lance Henson è un poeta nativo americano, un poeta cheyenne. Nato nel 1944 a Washington, è cresciuto a Calumet in Oklahoma con i prozii e i nonni. Esperienze tragiche hanno segnato la sua vita: un padre sconosciuto, una madre abusata fin da piccola dai conquistatori, un fratello suicida, la partecipazione alla guerra in Vietnam.
Dopo il conseguimento di un Master in Fine Arts in scrittura creativa all’Università di Tula, ha condotto numerosi laboratori di poesia negli Stati Uniti. Ha pubblicato finora 28 volumi di poesie e le sue opere sono state tradotte in molte lingue.
Essere poeta ed essere cheyenne sono in Lance Henson aspetti indivisibili, non solo per nascita, ma soprattutto per scelta.
Potremmo infatti definire Lance un poeta militante. Fa parte attivamente dell’American Indian Moviment ed è membro della Dog Soldier Society; inoltre dal 1988 al 2006 è stato scelto per rappresentare il popolo cheyenne alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Popoli Indigeni di tutto il mondo che si tiene a Ginevra.
Attualmente vive in Italia ed è considerato uno dei più importanti poeti nativi americani viventi.

Poesia Cheyenne

La sua poesia è profondamente legata alla cultura e alla storia del suo popolo; spazia dalla vita quotidiana alle tematiche più personali; dai ricordi di viaggi e incontri a poesie riguardanti aspetti della natura.

La sua più recente raccolta è intitolata I testi del lupo (Nottetempo 2009). Di seguito pubblichiamo alcuni estratti.

Discorso contro il centenario dell’Oklahoma

quanti cheyenne perduti
che galleggiano a faccia in su nel fiume canadese del sud
tracce di carri dell’invasione di guthrie
impresse in rilievo attraverso i loro petti
i volti sorridenti pieni di neve

ho trovato le loro carte da gioco e gli specchi sulla decima strada
mancavano tutti i jolly
troppo tardi per offrire loro dei tacos
mi sono diretto verso calumet
dove vanno tutti i profeti

accusato dell’invasione del messico
un sabato notte
mi sono svegliato in una cella per ubriachi
con una donna e un pollo
tutti i secondini ghignavano
ho detto loro che stavano arrivando i marines
hanno detto che succede sempre
qualcuno ha detto che l’ oklahoma è l’ultimo canto che canterò
fanne un canto funebre sorella
per i rifiuti nucleari versati e sepolti e le bugie occultate
imposte sulle nostre sacre e belle pianure
dove coyote arriva indossando una maglietta della gang di geronimo
combattiamo il terrorismo da 500 anni
cammina con occhiali da sole attraverso una strada di geary
attraversa col rosso
leva il cappello verso una nuvola di passaggio

celebrare il centenario dell’oklahoma
un concetto senza logica per me
fischia

mi sembra di sentir parlare un padre pellegrino…

Canto di una lupa in cattività

non è quando mi sono svegliata con le stelle nella ombrata
rugiada dell’inverno
né quando scavalco i giocattoli rotti e i villaggi
bruciati dei disperati
canti della cornacchia alla porta del vento
né quando l’ultimo della mia stirpe mi ha voltato le spalle
l’ultima volta dentro
una luce soffusa del colore di piume grigiastre
è che so che i miei aguzzini non hanno un dio
che mi sento sola…

****
la bellezza si erge sull’orlo di un grande vuoto
dove il bisonte e la civetta delle nevi sono stati
il loro un messaggio troppo logoro da raccontare
la luce del sole scintilla sulle loro ossa
chi sente l’urlo
di lupo e la luna scavata
sono la tua ombra
e il tuo specchio…



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