( Innanzitutto, la questione della sua presenza o della sua assenza
concreta, in quanto elemento ambientale.
Se ci poniamo al livello in cui sviluppano queste ricerche,
vale a dire al livello della realtà,
si può dire che è assolutamente possibile, concepibile, attuato e verificabile
con l’esperienza che il padre è presente anche quando non c’è.
Jacques Lacan)
Léon Spilliaert
LAURA LIBERALE
(da Ballabile terreo)
Tuo padre respira. Non hai mancato l’ora”.
T’aspetta per passare.
E non prendere paura
se la posto del suo letto c’è la bara.
Un giro nella strada e ci ritorni.
Questo, dottore, il sogno.
Il cancro è come una cometa
la coda a cui attaccarsi per tornare.
E lei non è mai stato un pollicino siderale?
Volare verso casa
in groppa alla cartella di un paziente?
Saperti apparire, padre
come il regalo che non osavi chiedere
(e tutta una stazione festosa di campanelli)
per contraccambiare almeno uno dei Natali
in cui tu m’approntavi la ricompensa dell’attesa
e non così
come un paio di lenzuola
al posto del gioco voluto.
Dave Kinsey
ELINA MITICOCCHIO
(Il limite)
Ancora non conosco l’arroganza
verso il tempo creatore
un tempo una giostrina mi faceva
stringere la dolcezza in un momento
ora accarezzo lo spazio che mi separa
dai tuoi occhi vestiti da occhiali da sole
e lo specchio d’acqua si allarga
a domani, avremo ancora cose da raccontarci
io e mio padre siamo due grandi chiacchieroni
METH SAMBIASE
(I fiori)
Porto te come il gelo
e già che sono in questo te
tu sei nelle mie lacrime orfane
l’indigeno segno intorno alle ciglia
una volta figlia una volta pianta da da lutto
nei fiori dell’inverno che farneticano
così incrostati di ricordi
c’è il padre, ora
che non ha mai smesso di essere l’ amato.