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Poeti e menestrelli

Creato il 13 gennaio 2013 da Andreapomella

Guardo un documentario su Jack Kerouac e la Beat Generation. Tra gli intervistati c’è Gregory Corso. A un certo punto, criticando l’aspirazione di certe star della musica – come Jim Morrison e Bob Dylan – a essere definiti “poeti” anziché semplici cantanti, senza volerlo Corso mi dà una spiegazione lucidissima e folgorante di un fenomeno editoriale che in Italia si è fatto ormai dilagante: quello dei cantanti colti da epifanie letterarie. “In fondo li capisco”, dice. “Un poeta siede accanto ai re e agli imperatori. Un menestrello invece gli sta ai piedi”.


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