
Sysomos, società specializzata in Social Media analytics, fornisce il quadro della blogosfera oggi.
Basato sull'analisi di 100 milioni di post, dà indicazioni su chi posta e da dove, e fa anche un interessante confronto con l'utilizzo di Twitter.
Dal report non emerge il volume dei blog vivi. La mia impressione è che, dopo un iniziale entusiasmo, siamo in un momento di "stanca", o meglio di maturità del fenomeno. Sgonfiata l'aspettativa di vedere i blog sostituirsi all'informazione canonica, rimanga il blog come espressione di anime narcisiste.
Cosa racconta Sysomos?
La metà dei blogger (53,3%) ha tra i 21 e i 35 anni. Considerando che la blogosfera ha assunto dimensioni rilevanti più o meno cinque anni fa, questa metà di blogger dovrebbe essere quello che rimane dell'onda dei 16-30nni di allora. Marginale la mia fascia d'età, solo il 7,1% ha da 51 anni in su ed anche i ragazzi fino a 20 anni non brillano per presenza, sono solo uno su 5 (20,2%).
Prevalgono le donne, 50,9% contro il 49,1% dei maschi. Mi aspettavo un maggiore divario, le signore hanno maggiore attitudine, o quanto meno abitudine, a scrivere, oltre che a leggere.
Origine geografica: prevalgono gli USA con il 29,22%, seguiti nell'ordine da: Regno Unito, Giappone, Brasile, Canada, Germania, Italia, Spagna, Francia, Russia. Questi paesi, insieme, fanno il 64% della popolazione che blogga.
Completamente diversa la distribuzione per Twitter, che vede gli USA partecipare con un abbondante 51%. Gli indonesiani twittano con accanimento (2,41% dei twittatori mondiali), ma sono restii a pensieri più lunghi da esprimere in un post: come blogger l'Indonesia è "Non pervenuto".
A rovescio in Italia: sono pochi i twitters, solo lo 0,65 del totale. E, da utilizzatore, devo dire che si potrebbe vivere senza buona parte di questo zero virgola.
Un popolo di poeti, santi e navigatori, bisognerà aggiungere bloggatori. Twitters no.
Buon sabato.






