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Poggio Pini 2009, Tenuta Anfosso

Da Vini&terroir


Poggio Pini è un Rossese di Dolceacqua Superiore, ma secondo me è un Grand Cru della Val Verbone.  Alessandro Anfosso, che insieme alla moglie Marisa conducono l’azienda agricola, ha una parte importante di questo vigneto, circa  13.000 mq. con circa 6000 mq.  di piante centenarie mentre le altre risalgono al 1988, Cru tra le più importanti del Rossese Dolceacqua, con la sua esposizione che guarda a est e a sud, il terreno posizionato in fasce con pendenze anche del 60% che varia la sua struttura da sito in sito, un diradamento delle uve nelle piante con vigneto centenario e una resa tot. di -50 ql. ettaro dona al vino dei profumi e quelle caratteristiche che lo rendono inconfondibile agli altri Rossese.

Poggio Pini 2009, Tenuta Anfosso

vigneto poggio pini

Anche il Superiore non conosce il legno e non subisce filtrazioni e ha un’ affinamento molto lungo, tra vasche e bottiglie,l’annata 2009 verrà messa in commercio nel settembre 2011 .
In evoluzione con un invecchiamento di 8/10 anni, circa 3000 le bottiglie annuali. E’ un vino particolare dai profumi e sentori che lo caratterizzano fortemente.

Poggio Pini 2009, Tenuta Anfosso

Ecco allora la degustazione dell’annata 2009.

Il colore si rivela di un rosso rubino molto più carico e profondo rispetto alle tonalità classiche del Rossese.

Poggio Pini 2009, Tenuta Anfosso

Al primo naso è fine,elegante,di carattere, frutto maturo, nessun passaggio in legno, molto profondo. Al secondo naso il primo profumo che sento è quella dell’amarena mixata con un leggerissimo sentore erbaceo che mi ricorda la foglia del pomodoro. Dopo qualche istante si apre e ci rivela la sua complessità del bouquet: anice, ciliegie mature, un leggero sottobosco , la garrigue ( macchia mediterranea) con tutti i suoi aromi fragranti di timo, origano,finocchio selvatico. Il finale è sul classico della rosa canina.

In bocca l’attacco è molto equilibrato tra la sua freschezza e la sua alcolicità che viene stemperata dall’acidità naturale del vino e quasi non si percepisce. I tannini sono finissimi, e la persistenza è notevole. Vino più grasso di corpo a livello di struttura rispetto ai Rossese normali. Ancora sentori di frutta rossa leggermente bruciata dal sole, sapido e minerale. Un vino che secondo me deve ancora affinarsi e darà il meglio di sè tra un paio d’anni. Grande espressione del territorio con un vino dai tratti eleganti e fini, con i suoi aromi che all’inizio sono fini ma poi rimangono neltempo con una costanza e profondità ineguagliabili. Grande Rossese, grazie ancora Alessandro

18,9/20


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