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Polemiche Alemanno-Gabrielli sull’emergenza neve a Roma

Creato il 05 febbraio 2012 da Candidonews @Candidonews

Polemiche Alemanno-Gabrielli sull’emergenza neve a Roma

E’ scontro tra il sindaco di Roma, Alemanno, ed il capo della Protezione civile, Gabrielli. L’ultimo duello è avvenuto in diretta su Rai3 ad in Mezzora di Annunziata.  Repubblica ricostruisce i fatti:

Accusa la Protezione civile di previsioni meteo errate. Evoca il complotto contro la città eterna, “regolarmente informata in ritardo” delle calamità che Iddio le riserva. È uno spettacolo raggelante, che Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, chiosa a “Repubblica” così: “Sono un uomo delle istituzioni e provo un’amarezza infinita. Pur di proteggere se stesso e dissimulare le proprie responsabilità, c’è un sindaco pronto a distruggere il lavoro e la credibilità di un intero sistema di Protezione civile. È incredibile”.

Già, ma di incredibile c’è soprattutto come è nata questa Caporetto. Ci sono le comunicazioni tra Comune e Protezione civile, e almeno un atto interno del Gabinetto del Sindaco,

che Repubblica ha raccolto e che documentano come Roma è stata abbandonata a se stessa.

Il vertice di giovedì
Bisogna dunque tornare indietro di qualche giorno. Alle 19.30 di giovedì 2 febbraio, quando Gianni Alemanno entra negli uffici della Protezione Civile accompagnato da Tommaso Profeta, l’uomo responsabile della sicurezza e dei piani di protezione civile della città. Gabrielli ha convocato il Comitato nazionale tecnico per discutere e aggiornare i piani per l’emergenza che ha colpito il centro-nord. È un tavolo dove normalmente non vengono invitati gli enti locali. Ma questa volta, quello che sta per abbattersi su Roma consiglia la presenza del sindaco, dei rappresentanti della provincia (l’assessore alla sicurezza Ezio Paluzzi) e della Regione (il dirigente generale Luca Fegatelli). Ad Alemanno, insomma, non sfugge il motivo per cui è stato convocato. Anche perché, il sindaco sa bene che la città che amministra è l’unica a non avere ancora, ad otto anni dall’entrata in vigore della direttiva che lo impone, un “centro funzionale” per il monitoraggio delle condizioni ambientali. Per sapere che tempo farà, Alemanno ha due soli strumenti: il televideo e la Protezione civile.

Il bollettino che gli viene consegnato è chiaro. I meteorologi prevedono per venerdì 3, fino all’alba del 4, “precipitazioni combinate” pari a 35 millimetri d’acqua. Con una postilla ovvia. Se sarà acqua o neve, dipende da dove si collocherà lo “0″ termico. Alemanno, che per giunta è un alpinista, dovrebbe sapere che quei 35 millimetri d’acqua, se trasformati in neve, significano 35 centimetri. E, almeno giovedì sera (al contrario di quanto dirà poi), la questione sembra essergli chiara. Si lascia infatti con Gabrielli con un impegno e una scommessa guascona: “Caro prefetto, allora ce la giochiamo con un grado. Venerdì osserveremo la temperatura. Se raggiungiamo lo “0″ in città, faccio partire il “piano neve”". Il capo della Protezione civile prende atto, ma insiste. Gli chiede se non ritenga opportuno allertare comunque il “Sitema nazionale di protezione civile”. Quello che consente di far affluire a Roma da altre parti del territorio nazionale, mezzi e risorse aggiuntive per fronteggiare l’emergenza

Possibile che nessuno in Comune sapesse della differenza tra 35 mm di acqua e 35 cm di neve? Possibile che il Sindaco non abbia pensato ad andare ‘oltre’ le previsioni date della PC preparandosi al peggio proprio per prevenire eventuali difficoltà? E possibile che il bollettino della PC debba essere scritto in modo cosi ‘ambiguo’ senza differenziare tra acqua e neve?

Responsabilità comuni, a mio avviso.


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