Appena partiti da Milano abbiamo cominciato a ironizzare sulle peripezie che avrei potuto avere io con la mia faccia nordafricana all'ingresso in Francia. I tunisini li hanno già respinti nei mesi scorsi. E invece i problemi con le forze dell'ordine li abbiamo avuti in Italia. Sulla Milano-Genova siamo stati fermati da una volante della polizia. Chiedono i documenti al conducente, normale. Ma poi un poliziotto mi chiede di scendere dall'auto e di mostrargli i documenti. Li prendo dalla borsa. Poi mi chiede di fargli vedere il contenuto della borsa. Ancora adesso abbiamo parecchi dubbi che potesse farlo ma come sempre ho deciso di stare al gioco. Tiro fuori tutto, dal portamonete al lettore mp3, ma una delle prime cose che gli ho fatto vedere è quel cartoncino azzurro che risponde al nome di tesserino dell'ordine dei giornalisti. Poi chiedono agli altri due di far vedere i documenti e giustificano il controllo perché avevano visto "un movimento sospetto in macchina". Oddio, e che cosa hanno visto? Sono convinto che abbiano scambiato il mio sgranocchiare semi di zucca per qualche oscura mossa da spacciatore/tossico. La conferma che ci hanno fermati perché hanno visto me e le mie fattezze così "a sud di Tunisi". Ma poi arriva la domanda incredibile: "Qualcuno di voi ha precedenti con la giustizia?". Come rispondere? Le alternative ragionevoli sarebbero state due: "No, ma perché, questo mi impedirebbe di andare in autostrada?" oppure la più cattiva "No, però sono stato in carcere". Mi sono accontentato della terza via: "No, anche perché altrimenti nessuno di noi potrebbe avere il tesserino dell'ordine dei giornalisti" Questa credo proprio non se l'aspettasse e infatti la risposta imbarazzata è stata "Non ho visto nessun tesserino". Dopo questa pantomima ci hanno fatto ripartire. E intanto le altre auto sfrecciavano a 170 km orari...
Nel caso dovessi andare in Costa Azzurra, starò attento alla frutta secca che mi porterò dietro.