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Polonia: Suprasl e i monasteri ortodossi

Creato il 27 dicembre 2014 da Giovy

I monasteri ortodossi di Suprals in Polonia

Il Monastero di Suprals (Polonia) - © 2014 Giovy

Il viaggio che ho fatto in Polonia a Giugno mi ha insegnato molte cose ed è stato capace di avvicinarmi a mondi che, dentro la mia mente, erano rappresentati da grandi punti di domanda. E' il caso dei monasteri ortodossi della regione di Podlaskie, una zona della Polonia che non ci si immagina. Sono stata a Suprasl (che si pronuncia Suprasch) e mi sono confrontata con un mondo che non mi aspettavo esistesse più.
Suprasl è un paesino rurale della Polonia di Nord-Est.
Io l'ho raggiunto partendo da Białystok, che è la città più grande nelle vicinanze.
Come ho già scritto in più di un post, questa zona della Polonia è molto distante culturalmente dalla nazione cattolica di Varsavia e Cracovia.
La Polonia del Nord è un altro mondo che merita di essere conosciuto in pieno.
La regione di Podlaskie un tempo era Russia e per questo è rimasta legata alla religione ortodossa più che a quella cattolica romana.
Ortodossia è rigorosa aderenza ad alcuni principi, possano essi essere religiosi, ideologici o chissà che cosa. Tenendo in mente questa piccola definizione non stupisce che, entrando in un monastero o in una chiesa ortodossa, ci si senta un po' fuori dal mondo e completamente in un altro tempo.
Va detto che non esiste una sola ed unica chiesa ortodossa. Essa si inserisce all'interno del territorio nel quale si trova. La Chiesa Ortodossa di Polonia è una di quelle dove la modernità è entrata poco.
Lo dimostra il fatto che la messa è officiata ancora in slavonio antico... un po' come se da noi si officiasse ancora in latino.
Come ci si comporta durante una visita ad una chiesa ortodossa?
Occorre, come ovunque, portare rispetto assoluto per l'ambiente nel quale si sta entrando.
Vanno, quindi, rispettate alcune regole fondamentali:
1) Parlate piano, anche se la chiesa è vuota.
2) Se siete donne, cercate di avere le gambe coperte almeno fino a sotto il ginocchio.
Secondo i principi ortodossi, le donne non dovrebbero indossare pantaloni... quindi, mettete un pareo nello zaino e indossatelo entrando in chiesa.
3) Le donne a capo coperto, gli uomini a capo scoperto.
4) Se incontrate un prete, abbassate la testa in segno di rispetto quando lo salutate.
5) Non salire mai sull'altare né toccare l'iconostasi, il pannello con le icone che adorna l'altare.
6) Le candele vanno acquistate e lasciate sui candelabri spente. Sarà il prete ad accenderle durante la messa.
Un'altra cosa che mi sento di dire è di non entrare in una chiesa ortodossa durante il culto.
Meglio lasciare un momento così importante ai credenti.
Quando sono arrivata a Suprasl, luce e silenzio regnavano.
Il monastero esiste dal XVI Secolo ed è meta di pellegrinaggio da tutte le zone circostanti, anche dalla Bielorussia. Ci sono sempre dei fedeli che, giorno dopo giorno, attendono l'apertura del cancello di legno che sembra dividere inesorabilmente due mondi.
Da una parte il presente che va a braccetto col futuro, dall'altra un passato con radici profonde capace però di trascendere tempo e spazio.
L'incontro con un monastero ortodosso è un qualcosa capace di risvegliare dubbi e curiosità, sia che siate dei credenti oppure no.
Val la pena di toccare con mano un luogo come Suprasl, dove esiste anche un museo che raccoglie alcune tra le più belle e antiche icone della storia ortodossa.
Sarà stata la campagna, sarà stato il silenzio, sarà stata la possibilità di chiudere fuori il mondo frenetico e moderno per un momento... non so... ma quel giorno a Suprasl mi sono sentita davvero serena, come quel cielo blu intenso sopra la Polonia.

Monastero ortodosso di Suprasl Polonia

Close the door and leave the world outside - © 2014 Giovy


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