Etiche perché sono vegan, deliziose perché sono tipiche di Minas Gerais e specialiper farle con il mio ingredienti preferito, il quale lo adoro utilizzare e reiventare in tutte le sue sfumature: la manioca, regina del Brasile, è l'ingrediente "onnipresente" in tutto il territorio nazionale. E' presente sulla tavola quotidiana brasiliana in infinite varianti: cotta, fritta, utilizzata nella preparazione di torte, biscotti, pane, creme, budini ecc.
Lo storico Luís da Camara Cascudo chiama la Manioca la "Regina del Brasile" nel suo libro "La storia del cibo in Brasile".
Questo tubero cresce dal nord al sud del Brasile, sfamando migliaia di persone, specialmente quelle che vivono nelle zone rurali, di origine amazzonica, diffuso tra diverse culture indigene, ha raggiunto gli Aztechi del Messico, è l'ingrediente per eccellenza che sa ben rappresentare il Brasile storicamente, culturalmente e in campo gastronomico.
La manioca ha diversi nomi nel paese: aipim, candinga, castelinha, macamba, manioca, yucca, pane dei poveri.
Ingredienti:
250 g di manioca (senza guscio)
1 cucchiaio (zuppa) di olio evo
3 cucchiai (zuppa) di farina
1 cucchiaio (zuppa) di erba cipollina tritata
1 cucchiaio (zuppa) di prezzemolo tritato
1 cucchiaio (zuppa) di cipolla tritata
4 cucchiai (zuppa) di latte di soia
2 cucchiaini di sale
Pepe nero q.b. (facoltativo)
Preparazione:
Iniziare a pulire la manioca. Il tubero deve essere sempre sbucciato bene, e non deve mai essere mangiato crudo. Per pulire la manioca occorre tagliare le estremità e poi dividerla a tronchetti di 5/6 cm. Su ogni tronchetto si deve fare un’incisione per lungo e staccare, con l'aiuto del coltello, la pellicina nera sottile e la corteccia bianca spessa circa 2 mm.
La polpa va lavata e poi lessata in abbondante acqua e, quando sarà diventata morbida (provare con una forchetta), va scolata e passata (calda) con lo schiacciapatate o con una forchetta, togliendo il filamento che si trova all'interno della radice.
Mescolare gli altri ingredienti, unire il tutto per amalgamarlo, con le mani formare delle piccole polpette, friggere il composto in olio di semi fino alla doratura.
Quando le polpette saranno dorate estraetele dall’olio con l’aiuto di una schiumarola posandole su della carta assorbente per far loro perdere l'olio in eccesso, servitele calde e, se volete, accompagnatele con della senape.