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Pomeriggi assolati

Da Silviagriff
Cosa si può fare in un pomeriggio assolato d’estate ?!
Nulla…  Non succede nulla… Pomeriggi assolati d’agosto, dove il tempo dilatato sembra infinito, dove il caldo rende la pelle appiccicosa.

Mio figlio ha visto bene di salutarmi nel primo pomeriggio e andarsene a casa di un amico, e poi a fare un giretto in centro. - Fai il bravo, divertiti, mi raccomando. - Si, si … ok ciao ciao  Brevi monosillabi e un ironico “mammina”….Beata gioventù ! E io che lo penso, mi domando, ma quanto son vecchia ?!? Oddio…Una telefonata, lenzuola in lavatrice…  Fà troppo caldo per stendersi al sole, fa troppo caldo per stendersi a letto, fosse anche solo per leggere qualcosa.Ho scoperto un nuovo scrittore/poeta sudamericano, in settimana probabilmente acquisterò l’ennesimo nuovo libro, che andrà ad ingigantire la mia biblioteca. Li avessi letti almeno tutti, macchè. Alcuni solo a tratti, brevi ispirazioni, poi dimenticati, ritrovati, dimenticati ancora…I libri sono così vanno e vengono, arriva sempre il libro giusto al momento giusto. L’importante è averne sotto mano. Pomeriggi assolatiRicordo una bella casa francese adibita a piccolo hotel, a due stelle, la  “bagattelle” a Saint Jean Cap Ferrat, in costa azzurra. Ricordo i libri sparsi ovunque dalla proprietaria, in nicchie ricavate ovunque, il giardino poi tante piante di specie differenti, gli aranci …  Ricordo la colazione in giardino con vista sul mare. Ricordo che dopo il soggiorno chiesi alla proprietaria cosa significasse “bagattelle” e mi rispose con il suo marcato accento francese “piccola cosa”… Conservai quel biglietto da visita per anni, lo trasferivo ogni volta che cambiavo il portafogli, lo guardavo, sospiravo e pensavo “non dovrò mai dimenticarmi di un posto così” …E anche se un giorno persi quel biglietto, o lo buttai, e in quel posto non tornai più, di quella bagatelle non mi dimentico…  Ogni volta che guardo le mie piante, o che vedo i miei libri… All’epoca avevo sognato che anch’io un giorno avrei avuto delle nicchie per casa, e un giardino cosi bello. Haimè a tutt’oggi, non ha nicchie per riporre i miei libri… ne un magico giardino dove far crescere le mie piante.…Come i miei libri, sparsi, le mie piante, sono destinate ai vasi, se va meglio fioriere più grandi. Pomeriggi assolatiL’ultima volta che sono stata al vivaio e ho comprato le mie rose, poi ho avuto il problema di come caricarle in macchina. Prima sono uscita in terrazza, in questo pomeriggio assolato d’agosto, e le ho viste. Con le foglie un po’ reclinate, assetate. Sembravano supplicarmi - portaci via da qui… Non hanno tutti i torti, in caldi pomeriggio d’agosto com’è oggi la mia terrazza, sembra una fornace. Anche Camilla si è giustamente ritirata all’interno, ma lei per la verità è la mia ombra e senza di me non può resistere, quello che invece resiste al calore, con l’occhio lessato e’ il vecchio Re Artù, semi abbracciato al grande vaso di limone. Uscendo nella fornace, ho pensato anche a questo dopo aver guardato le mie rose, ai limoni, e alla poesia di Montale. Da ragazza, adoravo Montale e quella sua poesia straordinaria, preparai anche la mia tesina per la maturità su di lui, che però non fù accolta con particolare interesse dal commissario d’esame, che se non ricordo male, si limitò a guardare la copertina e poi la butto di lato.. una bagattelle… una piccola cosa… una sciocchezza..  Una vera scemenza per un perito industriale capotecnico spec.informatica industriale portare una cosa del genere…! Quale affronto !! Magari se portavo qualche analisi sistemistica… avrei fatto più colpo ! Ma ci capivo gran poco, ci ho sempre capito poco, e forse non dovrei dirlo visto che a tutt'oggi è il lavoro che mi permette di vivere. Ho provato l’azzardo creativo, che è stato reciso alla base…Ma, in barba a quel prof. riporto qui il pezzettino finale della bella poesia di Eugenio (come mi piaceva chiamarlo). Si legga questo tratto...Professore (se ancora le è data la fortuna di respirare),  e senta nell’aria il profumo dei Limoni… se ci riesce…

Pomeriggi assolati
..Ma l'illusione mancae ci riporta il tempo nelle città rurnorosedove l'azzurro si mostrasoltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.La pioggia stanca la terra, di poi; s'affoltail tedio dell'inverno sulle case,la luce si fa avara - amara l'anima.

Quando un giornoda un malchiuso portonetra gli alberi di una corteci si mostrano i gialli dei limoni;e il gelo dei cuore si sfa,e in petto ci scroscianole loro canzonile trombe d'oro della solarità...Bene… ora che ho finito di scrivere il mio piccolo post, è finita anche la lavatrice delle lenzuola, devo stenderle e poi uscire al volo, nell’assolato e deserto quartiere in cui vivo, per recuperare detersivo per i piatti, e olio d’oliva…Mentre mi arrivano suoni di campane e penso alle donne che si preparano per andare alla Messa...  


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