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“Pompei e l’Europa 1748-1943″ e la piramide di Gardaland.

Da Chiara Lorenzetti

“Pompei e l’Europa 1748-1943″ è una mostra inauguratasi in questi giorni al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. 200 opere da tutta Europa, che narrano le vicende di Pompei, arte contemporanea e antica unite dallo stesso comune denominatore. Non avrò credo modo di visitarla, e mi spiace perché le immagini che il web rimanda rendono l’idea di un allestimento leggero, intelligente e molto interessante.
E’ stato anche curato il sito Pompei e l’Europa 1748- 1943 (qui il link) esaustivo e funzionale.

Tutto bene, direte. Sarebbe bello fosse così. Sarebbe bello se ci si potesse almeno una volta limitare all’essenziale, al dire finito a se stesso. Ma ahimè, si sa come siamo noi italiani: se non si eccede, se non si esagera, non siamo contenti. Anche, quasi sempre, a rischio di cadere nel volgare e farci ridere dietro dal mondo intero.

La mostra prosegue in un altro sito, il Teatro Grande di Pompei. L’architetto Francesco Venezia, non so sotto l’influsso di quali pensieri cosmici e divini, ha pensato bene di costruire una grande piramide mozza

Pompei e l'Europa -foto dal sito Mo(n)stre-

Pompei e l’Europa
-foto dal sito Mo(n)stre-

e  di mettere al suo interno in mostra 20 calchi di vittime della terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.c. , infilzati come polli allo spiedo.

Pompei e l'Europa -fotografia del sito Mo(n)stre-

Pompei e l’Europa
-fotografia del sito Mo(n)stre-

Ma, dico io e forse sbaglio, era proprio necessario costruire la piramide di Gardaland? Uno spreco di materiale e poco coerente con l’epoca? E quella punta mozzata, cosa mi rappresenta?
E inoltre, non vi fanno pena quei simulacri di corpi, esposti alla vista, nessun rispetto per la loro storia di esseri umani?
Forse davvero sono solo io che non sono capace di vedere l’innovazione e il moderno?
O forse come per il vestito dell’imperatore, dobbiamo aspettare un bambino che dica che tutto questo è molto brutto?

Chiara

Un grazie sentito al sito Mo(n)stre che  racconta le assurdità in mostra in Italia. (qui il link)


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