Del Pan di Spagna non ho una fotografia: è sparito poco dopo la produzione. Era buono e bello! Martedi sera ho partecipato al mio primo ( e brevissimo, nel senso che dura due lezioni) corso di cucina, sottosezione pasticceria, presso il negozio-laboratorio di un giovanissimo pasticcere di Iseo che, peraltro, produce delle brioches spettacolari. L’argomento dell’incontro prevedeva: crema pasticcera, pan di spagna e pasta frolla. Ci abbiamo aggiunto anche una chantilly. E’ frustrante non avere a breve il tempo di provare a mettere in pratica a casa mia e pasticciare un po’.
I pompieri, invece, hanno allestito a Mantova, da una trentina d’anni, un museo gratuito che ospita quasi un centinaio di mezzi, dall’Ottocento al periodo del dopoguerra, tutti salvati dall’oblio delle vecchie caserme o dei fienili, restaurati da un gruppo di volontari, ex vigili del fuoco, e tutti – tranne un paio – funzionanti. E’ stata una scoperta casuale, giusto due portoni oltre la trattoria di cucina tipica in cui ho pranzato, e molto piacevole. Vale la pena una visita, per lo stato in cui sono conservati i mezzi, per ammirare l’evoluzione della tecnologia, per immaginare il coraggio davanti al pericolo di chi con questi mezzi salvava vite e domava incendi, per la passione dei volontari che gestiscono il museo, per il luogo in cui il museo stesso è ospitato, ricavato dai locali di un vecchio teatro e di una parte di magazzini del Palazzo Ducale.
La giornata era piovigginosa, ma non troppo; la campagna in pieno fulgore autunnale, il mio umore quieto in mezzo a giorni occupatissimi. Una pausa nel caos.