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Ponchielli e Comune, Angela Cauzzi bersagliata da lettere anonime e diffamatorie: campagna di denigrazione incessante per cacciare la soprintendente

Creato il 18 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Lettere anonime che vengono recapitate alla soprintendente del teatro Ponchielli Angela Cauzzi e in copia anche al sindaco Oreste Perri e ad assessori che nemmeno hanno deleghe che riguardano da lontano la cultura. Insulti rivolti alla soprintendente contro presunti sprechi di gestione, per poi criticare la “concentrazione di poteri” che Angela Cauzzi avrebbe

Ponchielli e Comune, Angela Cauzzi bersagliata da lettere anonime e diffamatorie: campagna di denigrazione incessante per cacciare la soprintendente

Da sinistra: Massimo Ravelli, Angela Cauzzi, Oreste Perri e Vito Zucchi

costruito attorno a sé, accuse persino di favoritismi nelle assunzioni, come se il Ponchielli avesse una proprietaria in grado di decidere qualunque cosa al di sopra di ogni controllo e di ogni legge. Una diffamazione incessante, assurda e insensata, con lo scopo evidente di mettere in cattiva luce la massima autorità del teatro Ponchielli. Ogni giorno o quasi le lettere diffamatorie, rigorosamente anonime ma diventate ormai una costante, un segno del malcostume e dell’antipolitica più odiosa, arrivano nell’ufficio della soprintendente, forse nella speranza di logorarla e creare un clima di disistima attorno a lei. Non si può che contare sulla serietà dell’istituzione comunale. Che significa tutto questo? C’è un disegno verbalmente violento, un intento di logoramento e denigrazione che agisce come fiume sotterraneo contro la donna diventata il simbolo del Ponchielli, dagli anni migliori agli ultimi anni, magri di finanziamenti statali e quindi regionali e provinciali. E inevitabilmente comunali, tanto che ormai da una decina d’anni il Comune partecipa alla Fondazione Ponchielli, una volta teatro privato, poi di proprietà comunale, ora gestito da una Fondazione. Non resta che solidalizzare con la soprintendente, bersaglio di attacchi infiniti e di un piano di destabilizzazione. L’obiettivo è chiaro: privatizzare il Ponchielli.


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