Il 18 giugno scorso un post su “Patheos Atheist Portal” ha fatto il giro del mondo scioccando la comunità laica (o laicista). E’ firmato dalla popolare blogger Leah Libresco ed è intitolato: “Questo è il mio ultimo post”.
La Libresco (collaboratrice anche per l’Huffington Post) ha scritto: «Per molti anni, un sacco di miei amici mi hanno detto che avevo una filosofia incoerente e insostenibile [...]. Ero pronta ad ammettere che c’erano parti del cristianesimo e del cattolicesimo che sembravano una partita abbastanza buona per i bit del mio sistema morale, mentre nel frattempo la mia filosofia era non particolarmente soddisfacente». Un’atea convinta, tuttavia, fino a poco tempo fa. Ma durante «la Domenica delle Palme, ero nella mia università per un dibattito con alcuni alunni. Ho tradotto un sacco di principi cattolici, al fine di usarli nel mio intervento». Dopo il dibattito, la Libresco si è poi soffermata in un dialogo con un cattolico, basato sull’origine della legge morale.
La blogger aveva ascoltato in passato «spiegazioni che cercano di inserire la moralità nel mondo naturale, come quelle della psicologia evolutiva. Esse sostengono che le disposizioni morali hanno trionfalmente prevalso sull’egoismo, si parla di selezione di gruppo, o qualcos’altro. Di solito, queste soluzioni proposte però fraintendono radicalmente a) l’evoluzione b) la filosofia morale, o c) entrambi. Non pensavo affatto che la risposta era lì. Il mio amico mi ha costretto a smettere di battere su spiegazioni offerte da altre persone, portando le mie». Riflettendo, la Libresco si è così accorta di credere all’esistenza della Verità, cioè nell’origine divina della morale, e «c’era una religione che sembrava essere più promettente per raggiungere quella Verità vivente. Ho chiesto al mio amico un suggerimento, abbiamo pregato la Liturgia delle Ore assieme».
Dopo quella sera di qualche mese fa, ha voluto prendersi del tempo per riflettere a lungo, domandandosi anche «cosa avrei dovuto fare del mio blog sull’ateismo». Smettere di scrivere? Continuare in uno stile cripto-cattolico sperando che nessuno se ne accorgesse (come del resto ha fatto nell’ultimo periodo)? No, la soluzione trovata è stata un’altra: «A partire da domani, questo blog si chiamerà “Patheos Catholic channel” (l’url e RSS rimarranno invariati)». Ha quindi concluso rivelando che questo momento della sua vita «mi rende così felice… E’ il momento migliore per essere vivi, quando quasi tutto ciò che credevamo di sapere risulta essere sbagliato». Il fatto è molto simile a quanto avvenuto qualche anno fa, quando un popolare blogger di nome “The Raving Atheist” ha annunciato la sua conversione, cambiando il suo blog in “The Raving Theist” (l’url e il copyright, in basso, sono rimasti invariati).
E’ rischioso per un ateo riflettere troppo profondamente attorno ai propri convincimenti, può darsi che alla fine non ne sia più convinto.