Magazine Lifestyle

Poraccio inside

Creato il 21 maggio 2011 da Lollo
Questo post ha bisogno di alcune premesse. PREMESSA 1: sono un poraccio capo e quindi il mio abbigliamento non può prescindere da questa caratteristica intrinseca che domina il mio essere.
PREMESSA 2: non guardate lo sporco indecente del pavimento di camera mia, quei batuffoli di polvere grossi come cocomeri. E’ sabato e notoriamente le pulizie le faccio la domenica, e tenendo conto che domenica scorsa ero ancora a Milano, beh, potete fare le vostre considerazioni. Potete anche insultarmi senza problemi, avete solo che ragione.
PREMESSA 3: ce ne sarebbero solo due ma siccome mi da fastidio il numero pari allora sto inventando parole a caso per riempire questo spazio.
Perché questo look tristissimo? Non ne ho idea. Volevo rendervi partecipe del modo truce che ho nel vestirmi, lo fanno tutti i veri blogger e quindi anche il sottoscritto.

PORACCIO INSIDE

Meglio che mi adopero con l'aspirapolvere


PORACCIO INSIDE

Scarpe cinesi con mucillagine incorporata


PORACCIO INSIDE

Come in un quadro di Renoir, senza riuscirci.

Partiamo dalla paglietta, dal cappellino. Erano mesi che sderenavo (uno dei verbi che invento) i maroni a tutti perché volevo un cappello come si usava all’inizio del secolo XIX secolo, di paglia, da canottiere con la classica banda larga come nei quadri di Renoir e Manet. Estivo, molto elegante e spiritoso. Era l’accessorio parigino per eccellenza e ogni uomo che si rispetti lo aveva nel suo guardaroba estivo. Alla cappelleria storica di Parma non potevo permettermelo perché avrei dovuto vendere parte del mio rene e sinceramente non mi sembrava il caso. Distrutto dall’impossibilità di averlo mi sono rassegnato. Casualmente in un giro di negozi per Milano ho visto questo, a soli 9,90 euro. Mi sono sentito un figo. Nonostante lungi da me esserlo. (Comprato da Tally Weijl, negozio tamarro).
La maglietta a righe è stata acquistata per soli 4,90 euro in un momento in cui rasentavo la soglia della pazzia, single e disperato. Rimango single ma affatto disperato, non prendetelo come un annuncio. Quello che vi stupirà è che l’ho comprata da H&M, reparto bambino. Non me ne vergogno, i bambini svedesi a 14 anni hanno la mia stessa taglia, buon per loro, buon per me che a metà prezzo trovo delle bellissime magliette. PORACCIO CAPO. Me lo merito. Sugli shorts dovrò fare un post a parte perché sono i miei pantaloni preferiti e stanno condividendo con me i migliori anni di questa gioventù quasi al tramonto. Vi accenno solo il prezzo così potete chiudere la pagina del mio blog, togliervi dai followers e cambiare marciapiede se mi incontrate per strada. 50 CENTESIMI, amici e amiche, solo 50 CENTESIMI.
Veniamo alle scarpe. Rosse, “belle”, cinesi come non mai. Le ho comprate a Madrid davanti a casa della mia amica, ci siamo passati davanti tutti i giorni, nessuno aveva il coraggio di dire “entriamo e facciamo rifornimento di espadrillas e scarpe”. Dove si possono trovare le espadrillas spagnole doc, “cucite a mano” (se se, ci crediamo!) a soli 4 euro? Un paradiso. Queste rosse mi sono piaciute subito, amore a prima vista. Solo 7 euro, mie, immediatamente. Fa nulla se mi stavano un po’ strette, le posso usare così senza stringhe. La prima volta che le ho indossate, senza calze rigorosamente, ero molto fiero del mio acquisto, hanno riscosso un timido imbarazzo queste cineserie madrilene. Ma quando tornando a casa le ho tolte mi sono dovuto ricredere. Un odore, ma un odore che voi non potete capire e che fortunatamente non posso riprodurre sulla pagina del blog. Una bomba atomica, un gas idrogenato al mercurio cromo (non so cosa sto dicendo ma sono reduce dalla  laurea in farmacia della mia coinquilina). Un’arma di distruzione di massa.
Per fortuna che Bin Laden è morto altrimenti le avrebbe potute usare per conquistare il mondo.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine